“Mi ricordo…” a cura di Flavio Ambrosetti
La persona che intendo presentare è monsignor Francesco Repetto (in foto qui sotto). Nacque a Genova il 1° dicembre 1915. Fu ordinato sacerdote nel 1938. Conseguita la laurea in Teologia Dogmatica, fu segretario del cardinale Boetto dal 1940 al 1946. Dal 1946 professore di Teologia Dogmatica, poi di Dottrina Sociale della Chiesa e Dottrina Spirituale.
Fu anche insegnante di religione, segretario della Congregazione degli Operai Evangelici Franzoniani, prefetto della Biblioteca Franzoniana, delegato per l’Istruzione delle Cause dei Santi in Diocesi (cenni biografici estratti da “Pietro Boetto, arcivescovo di Genova – Il Cardinale e i suoi collaboratori”, a cura di Silvio Grilli, Genova 2018). Ho conosciuto monsignor Repetto a Genova, frequentavo l’università presso la Facoltà di Lettere e Filosofia. Al quarto anno occorreva redigere una tesi, scelsi l’argomento “Romolo Murri e il modernismo politico (le origini del movimento democratico cristiano)”.
Le ricerche bibliotecarie le feci alla “Franzoniana”. Direttore della biblioteca era monsignor Francesco Repetto. Il nome non mi era nuovo: una zia, Madre Arecco Giuseppina (Madri Pie di Ovada) era catechista parrocchiale e ci parlava del nipote. Repetto fu attento nel seguire le mie ricerche. Dirigeva la biblioteca con cura e impegno. Nella sala di lettura si tenevano anche corsi di teologia per laici. Tra i relatori ricordo don Mauro Piacenza.
Il cardinale Siri teneva la prolusione ai corsi di Teologia; partecipavo, la relazione era chiara e profonda. Monsignor Repetto, dopo mesi di frequenza, mi parlava confidenzialmente della zia suora e del cardinale Boetto, del quale era stato segretario nei tempi della guerra e delle persecuzioni contro gli Ebrei. Repetto e il cardinale di Genova si prodigarono per salvare vite innocenti e impedire il bombardamento del porto da parte delle truppe tedesche in ritirata. La resa del comando tedesco avvenne dopo un colloquio in arcivescovado col cardinale Boetto.
Il 26 aprile 1976 monsignor Repetto fu insignito – su iniziativa dello Stato d’Israele – dell’onorificenza di “Giusto tra le Nazioni”. Un meritato riconoscimento. Aveva coordinato il dispiegamento centrale degli aiuti internazionali agli Ebrei dell’Italia centro-settentrionale, durante il periodo dell’occupazione. In questa sua opera sfidò i nazisti, riuscendo ad aiutare centinaia di perseguitati.
Al termine delle mie ricerche per la tesi, monsignor Repetto lesse tutto e mi rilasciò un commento. Un ricordo che conservo. La figura di monsignor Repetto mi rimane impressa con gratitudine per la generosa attenzione e anche per il carattere discreto.