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Edoardo Martino, figura di spicco della politica italiana

“Mi ricordo…” a cura di Flavio Ambrosetti

Edoardo Martino nacque ad Alessandria il 20 aprile 1910 e morì, sempre ad Alessandria, il 5 dicembre 1999. Conseguì la Laurea in Lettere e Filosofia alla Normale di Pisa, e in gioventù fece parte dell’Azione Cattolica e della San Vincenzo de’ Paoli, partecipando durante la Seconda guerra mondiale alla campagna di Russia nell’artiglieria alpina.

Tornato in Italia dopo l’8 settembre 1943, aderì alla Democrazia Cristiana ed entrò nella Resistenza. Con il nome di battaglia “Malerba”, comandò l’11a divisione autonoma “Patria” in Valcerrina. Ricordo che la consorte Adelina Cosola affermava che lei e il marito erano amanti della libertà, anche a rischio della vita. Il 4 aprile 1947 diventò sottosegretario di De Gasperi (la stessa carica di Giulio Andreotti) con delega personale all’assistenza ai reduci e ai partigiani. Qui iniziò una lunga carriera di sottosegretario, con alcuni intervalli, dal 1953 fino al 1967. Fu anche segretario del Supremo Consiglio di Difesa dal 1953 al 1985.

Negli Anni 70 fu membro della delegazione italiana all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, e fece anche parte dell’Assemblea Parlamentare europea dal 1958 al 1961. Nel 1964 fu eletto Presidente della commissione politica del Parlamento europeo fino al 1967, anno in cui fu nominato Commissario europeo per le relazioni estere. Nel 1970 fu insignito del Cavalierato di Gran Croce della Repubblica Italiana.

Mi ricordo che nel 1972, per le elezioni politiche si profilò per Martino la doppia candidatura Camera e Senato: fu capolista con il numero 2 (il numero 1 fu assegnato a un democristiano cuneese). La campagna elettorale fu molto dura. Al cinema-teatro Alessandrino, in un affollato comizio, l’onorevole Emilio Colombo ricordò tra gli applausi (ai quali presi parte) l’impegno europeo di Martino. Questi riconoscimenti, però, non valsero a eleggere Martino: al Senato mancarono pochi voti, alla Camera solo 36 preferenze.

Grande fu l’amarezza, mia e di alcuni amici: il Cavalier Ufficiale Riccardo Ignazio Baretto, Giuseppe Fornaro (sindaco di Gamalero), Giuseppe Rinaldi (non più tra noi) che fu anche economo della Provincia, e Isi Lantero, prima assistente sociale del San Giacomo di Alessandria, e persona a cui devo molto per avermi avvicinato all’impegno politico.

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