“La testa e la pancia” di Silvio Bolloli
La partita vinta dai Grigi sabato scorso – vigilia della Santa Pasqua – in un insolito derby piemontese con la Juventus Under 23 (insolito perché la casa dei bianconeri è la stessa dei Grigi) è stata la scena di una magnifica rappresentazione di quello che è il calcio e di come lo scontro tra i collettivi delle squadre avversarie, sotto certi aspetti, ricordi un campo di battaglia.
La similitudine non vuole apparire irriverente, né scandalosa, ma può essere strumentale a cogliere il senso di due gruppi di uomini che si fronteggiano sullo stesso terreno animati da un unico scopo: la vittoria. E allora ci si rende conto, guardando sotto la superficie dell’apparenza, che la realtà spesso non è quel che sembra e che il vero valore è talvolta quello che risulta meno vistoso. Per essere meno criptico: il profano osservator di calcio potrebbe essersi anche lasciato incantare dal raffinato palleggio dei giocatori bianconeri a centrocampo, nonché dalla loro fisicità, indubbiamente superiore rispetto a quella degli undici giocatori in casacca grigia.
Però, poi, con lo scorrere dei minuti, altro era il dettaglio venuto a galla, e cioè che gli stessi sontuosi palleggiatori juventini non sono riusciti praticamente mai ad impensierire il portiere dell’Alessandria (che, in effetti, è rimasto pressoché disoccupato per la quasi totalità del match) mentre, di contro, gli Orsi Grigi, quando hanno attaccato in contropiede, hanno saputo far male, e ciò a prescindere dal fatto che andassero effettivamente in goal oppure no.
Ecco dunque che, sempre con lo scorrere del tempo, lo spettatore un po’ più smaliziato ha potuto rendersi conto come di fronte ci fossero due squadre: una che solo all’apparenza sembrava avere in mano il pallino del gioco ma che, in realtà, era incapace di pungere; l’altra, certamente meno appariscente ma più concreta, che non solo si sapeva difendere bene, ma che pungeva tutte le volte che attaccava.
Guardiamo più alla sostanza che non all’apparenza: il secco 2-0 con cui l’Alessandria ha regolato i bianconeri non è stato altro che la logica conseguenza della differenza di forze in campo a favore dei Grigi e di quella sicurezza che li sta accompagnando e che ha improvvisamente rivitalizzato una fiamma di speranza. Non lasciamola estinguere.
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