Home / Rubriche / La pediatra risponde / La bronchiolite nei bambini piccoli/2

La bronchiolite nei bambini piccoli/2

La pediatra Sabrina Camilli

Una malattia respiratoria acuta del bambino piccolo, che in genere colpisce la popolazione infantile dai sei mesi ai due anni. Nella puntata precedente, la dottoressa Sabrina Camilli ci ha aiutato a capire che cos’è la bronchiolite e cosa succede nell’organismo dei bimbi quando vengono colpiti. Ora vediamo assieme a lei a quali segnali mamma e papà devono fare attenzione e come si devono comportare all’insorgenza dei primi sintomi.

Dottoressa, cosa succede nel bambino che presenta la bronchiolite?

«Il bambino avrà una difficoltà respiratoria, ma prima che insorga questo sintomo evidente la bronchiolite può partire con un banale raffreddore. Il piccolo quindi farà un po’ fatica a respirare, sarà irritabile, mangerà un po’ meno; potrebbe eventualmente sopraggiungere anche la febbre. La caratteristica importante è proprio quella della difficoltà respiratoria: Il bambino cercherà di respirare anche con i muscoli respiratori accessori, quindi i genitori potranno notare dei rientramenti a livello retrosternale e al livello della base del collo. Il piccolo sarà stanco, spossato e disidratato: è importante quindi farlo bere molto. La diagnosi può venir fatta solo ed esclusivamente dal pediatra. Nella procedura di diagnosi è molto utile la misurazione da parte del medico della saturazione di ossigeno con l’apposito saturimetro per bambini e lattanti. La terapia è proprio specificamente ospedaliera: il piccolo viene sottoposto a ossigeno (riscaldato e umidificato) per ristabilire i flussi».

Cosa possono fare i genitori a casa?

«A casa quello che si può fare per migliorare le condizioni del piccolo, (finché non diventano particolarmente acute e gravi, naturalmente) è tenerlo in un ambiente caldo umido. Quindi per esempio si può portarlo in bagno e aprire i rubinetti dell’acqua calda, oppure in cucina dove si faranno bollire pentole d’acqua. È utile anche ricordarsi sempre di riempire i cocci dei termosifoni. A volte possono essere utili i broncodilatatori, che vanno sempre prescritti dal medico».

Quanto dura la bronchiolite?

«La malattia dura generalmente 4/5 giorni. A volte alcuni di questi bambini, una volta cresciuti, possono soffrire di asma: la bronchiolite può essere un fattore predisponente. Diciamo che la prevenzione sarebbe quella di evitare, se possibile, di frequentare il nido in questo periodo di cambio stagionale (tra autunno e inverno) e se il bambino piccolo soffre di infezioni recidivanti, magari è meglio anche tenere a casa il fratello che frequenta la materna e può portargli eventuali infezioni a casa».

C’è un modo per prevenire la bronchiolite?

«Oltre a tenere il bambino a casa da scuola, altre prevenzioni vere e proprie non ce ne sono, se non quelle di igiene classica: tenere sempre areati i locali, per fare in modo che non ci sia aria viziata. E se si hanno raffreddore e infezione delle vie aeree, il consiglio è quello di tenere la mascherina anche in casa per proteggere il piccolo e lavarsi spesso le mani. Questi sono gli accorgimenti più importanti. A livello omeopatico e fitoterapico, ai primi sintomi si può dare del sambuco 9 ch (Sambucus nigra) oppure dare del ribes nigrum in macerato glicerico».

Leggi anche altri approfondimenti:

Check Also

Virus, batteri e influenze invernali: i consigli della pediatra Sabrina Camilli per combatterli (prima puntata)

Il freddo invernale sta già bussando alle porte e sicuramente aumenterà la necessità dei nostri …

%d