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Sinodo, il fondamento biblico del camminare insieme

“La recensione” di Fabrizio Casazza

L’anno prossimo si celebrerà in Vaticano la XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi con il tema Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione. In vista di quell’importante appuntamento papa Francesco ha voluto che tutta la Chiesa fosse coinvolta in un percorso sinodale, cominciato nell’ottobre del 2021. È la prima volta che un Sinodo si svolge in maniera “decentrata”, inserendo nel cammino direttamente le diocesi, che sono chiamate a consultare attivamente tutte le componenti del popolo di Dio. Due biblisti italiani hanno recentemente pubblicato dei testi che aiutano a focalizzare, come recita il sottotitolo di uno di essi, il fondamento biblico del camminare insieme.

Il primo volume è Sinodalità, edito da Queriniana nella prestigiosa collana “Giornale di teologia” (pp 183, euro 15, prefazione del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato). L’autore è don Aldo Martin (nella foto), Rettore del Seminario di Vicenza e docente all’Istituto Superiore di Scienze Religiose della città veneta. Prendendo come punto di riferimento un documento in materia della Commissione Teologica Internazionale del 2018, il libro spiega che le dimensioni sinodale e comunitaria manifestano in maniera speciale la natura della Chiesa: «una comunità di discepoli che sono oggetto di una iniziativa salvifica di Cristo, coltivano una visione universale e non selettiva della salvezza, cercando di favorire relazioni fraterne aperte a tutti» (p. 79). Lo Spirito Santo dona a ogni battezzato qualche risorsa, cosicché «da una parte, nessun credente riguardo ai doni da parte dello Spirito è escluso; e, dall’altra, nessuno ne ha una qualche concentrazione o, peggio, un monopolio» (p. 86). I vari ministeri «hanno come unica ragion d’essere l’abilitazione di tutti i fedeli alla diakonía: il servizio, infatti, è il vertice della vita cristiana» (p. 110). Per questo, conclude don Martin, «la sinodalità non è un attributo opzionale della comunità cristiana, ma ne è un elemento fondamentale» (p. 159).

Il secondo volume è Camminare insieme (San Paolo, pp 185, euro 18). Don Antonio Landi, dell’Arcidiocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni, docente alla Pontificia Università Urbaniana di Roma, si sofferma sugli Atti degli Apostoli mettendo in rilievo il ruolo nell’annuncio evangelico dello Spirito Santo. Questi «non annulla lo status sociale, economico, etnico e sessuale dei credenti, ma crea i presupposti per una relazionalità fraterna che si fonda sull’appartenenza alla medesima fede nel Signore risorto, e fa della comunità ecclesiale lo spazio vitale dove condividere le risorse» (p. 49). Da segnalare anche lo stile che emerge dalla Sacra Scrittura: «le decisioni non sono mai state imposte dagli apostoli senza previo dibattito e confronto che coinvolgesse la comunità nella sua interezza; in quanto testimoni prescelti dal Signore, avrebbero potuto far valere la loro autorità nel dirimere le questioni più delicate, ma gli apostoli hanno sempre preferito convocare l’assemblea per discutere e trovare una soluzione condivisa» (p. 168). Così bisogna fare anche oggi, ovviamente non essendo la decisione già preordinata alla riflessione comune, che diventerebbe altrimenti una mera ricezione di direttive già prese. Si tratta invece di porsi in ascolto delle voci dei membri della comunità, «così da ricercare insieme il senso degli avvenimenti e la soluzione alle problematiche emerse alla luce delle Scritture, dell’insegnamento di Gesù e dell’ispirazione dello Spirito Santo, per poter formulare una proposta che sia la più rispondente al disegno divino e salvaguardi l’unità ecclesiale» (p. 168). Insomma, la sinodalità è una nota costitutiva della Chiesa e non dev’essere ridotta a uno slogan. I due libri qui presentati aiutano a porre fondamenta solide alla prassi ecclesiale.

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