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Comunicare la fede oggi: come fare?

“La recensione” di Fabrizio Casazza

L’avvento e la diffusione di internet hanno modificato tutto il mondo della comunicazione, compresi gli aspetti religiosi: lo si è visto chiaramente, per esempio, nella primavera dell’anno scorso durante i mesi di quarantena a causa della pandemia da Covid-19. Ai credenti occorre un nuovo impulso di creatività per Comunicare la fede oggi, come recita il titolo dell’opera del giornalista Juan Narbona, docente della Pontificia Università della Santa Croce in Roma, pubblicato da Città Nuova (pp 115, euro 16).

Il libro sottolinea che tra web e fede può sussistere un’interazione positiva e feconda che riguarda non solo i singoli ma anche l’istituzione in quanto tale, come una diocesi, una parrocchia, un istituto religioso. Bisogna innanzi tutto tenere presente che ormai è impossibile «separare l’ambito privato da quello pubblico» (p. 40): il volto e la credibilità di chi parla a nome della Chiesa sono intimamente connessi al messaggio.

Professionalità e capacità di innovare e rinnovarsi risultano attitudini indispensabili per non soccombere al «darwinismo digitale» (p. 88) della nostra epoca, rimanendo vittime di una sorta di selezione naturale in cui perisce chi non è in grado di sfruttare appieno le potenzialità del mondo informatico. In fondo, è un po’ quello che succede ai negozi se non sanno adattarsi a reggere la concorrenza delle piattaforme di vendita via internet.

Naturalmente non basta puntare sulla quantità ma occorre porsi traguardi specifici, individuare una rotta chiara, utilizzare un linguaggio narrativo e coinvolgente, verificare costantemente l’itinerario e la bontà dei mezzi scelti. Nelle conclusioni il volume offre un agile decalogo per ispirare la comunicazione delle istituzioni ecclesiastiche: sfruttare la voglia di protagonismo delle persone, riempire di anima la Rete, formare coloro che agiscono nell’ambito religioso anche se non lo fanno in forma ufficiale, prestare attenzione alla qualità dei contenuti, evitare l’autoreferenzialità, mettendo invece al centro gli utenti con il loro mondo e il loro linguaggio, generare conversazione e confronto, stare al passo con i tempi a livello tecnologico, essere presenti nei motori di ricerca, tenere conto dei dati statistici sui siti, avere una strategia di fondo. Insomma, nelle comunicazioni sociali, tanto più se a livello istituzionale, la testimonianza è essenziale, la credibilità è irrinunciabile, la formazione è ineludibile.

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