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Don Bosco e le nostre colline/1

“Mi ricordo…” a cura di Flavio Ambrosetti

Presentiamo l’occasione nella quale don Bosco, partito da Genova-Sampierdarena, venne a Cremolino (AL) per visitare la Marchesa Serra in castello (una fortezza medioevale dell’Alto Monferrato dalla quale si gode, nelle giornate con cielo terso e azzurro, di un meraviglioso panorama delle Alpi), e la cappella adiacente alla strada provinciale che conduce a Ovada.

Ricordo questa cappella e la lapide quando, pendolare, mi recavo da Acqui a Ovada e la vedevo ogni giorno. Il passaggio del santo è inciso sul marmo posto nella facciata della cappella, un tempo dedicata a san Bovo, protettore dalle epidemie degli animali; dopo la canonizzazione è stata consacrata a san Giovanni Bosco. Qui don Bosco si fermò per una sosta e i borghigiani rifocillarono la comitiva in modo che potesse completare il cammino verso il castello. Don Bosco, dopo questa visita, tornò a Cremolino ospite del prevosto, che lo invitò a predicare la settimana del Giubileo al santuario di Nostra Signora della Bruceta. Con lettere autografe, conservate in archivio, don Bosco ringrazia il prevosto per l’accoglienza.

Tornerà per due anni, nel 1865 e nel 1866, al santuario della Bruceta. Questo luogo mariano è un mio caro ricordo: abitava a Cremolino mio zio materno Amelio, padrino della Cresima, il quale faceva parte della corale del santuario; ogni anno, con la famiglia, ci recavamo in quel luogo. All’interno della suggestiva chiesa romanica – una pieve voluta da san Guido, oggi patrono della diocesi e città di Acqui Terme – un tempo era conservato un quadro del transito di san Giuseppe, ora collocato nella parrocchia.

Al suo posto vi è un dipinto di san Giovanni Bosco, e durante le celebrazioni per il bicentenario di concessione del Giubileo, sono state fuse due campane commemorative e una di esse è dedicata al “santo della gioventù” in ricordo del suo soggiorno. A Ovada, nella casa natale di san Paolo della Croce, vi è nell’androne la lapide che ricorda: “Agosto 1875 festeggiandosi ad Ovada il beato transito di San Paolo della Croce.

Fu per tre giorni ospite della città di Ovada san Giovanni Bosco e presso la culla del santo fondatore egli pure fondatore dava l’ultima mano alle regole per l’istituto delle figlie di Maria Ausiliatrice” (ricordo il pellegrinaggio annuale alla casa di san Paolo ogni 18 ottobre festa del santo), religiose che furono ideate da Domenica Maria Mazzarello di Mornese, paese che dista circa 10 km da Ovada. Qui, su colline di vigneti, alle pendici dei monti dell’Appennino ligure-piemontese, il 9 maggio 1860 nella frazione Mazzarelli nacque una bambina, Maria Domenica, soprannominata “Maìn” come da una espressione dialettale.

(continua)

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