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L’odissea di Aquarius

Dalle prime ore di domenica 10 giugno alla nave Aquarius dell’ong Sos Mediterranée, in arrivo dalla Libia con più di 600 migranti, non è stato consentito dal governo italiano di sbarcare in uno dei suoi porti siciliani. La nave, rifiutata poi anche da Malta, sarà accolta nei prossimi giorni nel porto di Valencia. Alcuni esponenti del governo italiano hanno celebrato l’offerta della Spagna come una vittoria: «La Spagna ci vuole denunciare, la Francia dice che sono “vomitevole”. Io voglio lavorare serenamente con tutti, ma con un principio: #primagliitaliani». Lo scrive il vice presidente del Consiglio e ministro dell’Interno Matteo Salvini su Twitter in risposta alle critiche di Madrid e Parigi sulla gestione della politica migratoria. Il ministro degli Esteri e della cooperazione internazionale, Enzo Moavero Milanesi, ha convocato alla Farnesina l’ambasciatore di Francia in Italia. Sos Méditerranée spiega che «cibo e rifornimenti verranno consegnati all’Aquarius da una nave italiana». Mentre gli occhi d’Italia ed Europa sono puntati sull’Aquarius, martedì 12 giugno 53 migranti pachistani e afghani sono sbarcati sulla spiaggia di Calamosche, a Noto, nel Siracusano. Si tratta di 31 uomini, otto donne e 14 bambini giunti a bordo di un’imbarcazione che, dopo aver lasciato a terra i migranti, ha ripreso il largo.

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