San Francesco di Sales, vescovo di Ginevra e dottore della Chiesa morto nel 1622, fu scrittore prolifico e attento a quelle che oggi chiameremmo le dinamiche dei mezzi di comunicazione; non a caso è venerato anche come patrono dei giornalisti. L’editrice Città Nuova ha il meritorio progetto di pubblicare le sue opere complete. In questi mesi è uscito il volume 10b, gli Opuscoli (pp 305, euro 45), che raccolgono vari testi, soprattutto di contenuto devozionale, con destinatari spesso non ben identificati. Più che tentare un impossibile riassunto di frammenti sparsi offriamo alcune massime. «L’uomo, senza dubbio, è il paradiso del Paradiso stesso, poiché il paradiso terrestre era fatto solo per essere la dimora dell’uomo, come l’uomo è stato fatto per essere la dimora di Dio» (p. 65). «Coloro che hanno da ridire facilmente sui minimi difetti del prossimo, ordinariamente ne mantengono di grandi» (p. 113). «Come il sonno è l’immagine della morte, così il risveglio è l’immagine della risurrezione» (p. 162). «Sembra meglio pregare spesso, anche se poco, che pregare molto una volta sola. Del resto, non dovete mai cominciare alcuna preghiera senza esservi brevemente messa alla presenza di Dio» (p. 168). «O Signore, fammi vedere la quantità e l’enormità dei miei mali, affinché li detesti e mi confonda nella grandezza della mia miseria, ma fammi vedere anche l’infinita tua bontà affinché mi confessi a lei» (p. 216). «Figlio mio, se desiderate fare qualche progresso nella perfezione religiosa, considerate Dio sempre presente in tutte le vostre azioni» (p. 226).
Fabrizio Casazza