La Voce Alessandrina Settimanale della Diocesi di Alessandria
Forse non tutti sanno che l’origine del cioccolato Gianduia la si deve a un mastro cioccolatiere che, nel lontano 1852, trovandosi ad avere a disposizione poco cacao per le sue creazioni, provò ad aggiungere al cioccolato le nobili e gentili nocciole piemontesi. Da questa squisita miscela prese forma il gianduiotto: cioccolatino che riproduce lo scafo rovesciato di una barca. Da allora le strade delle nocciole e del cacao si unirono per prendere spazio e notorietà nei gelati, nei dolci e nelle creme spalmabili. Torino celebra nuovamente queste nozze con CioccolaTò, la festa del cioccolato, più precisamente “Una mole di dolcezza in una città di cioccolato”.
L’appuntamento è nel capoluogo piemontese in piazza San Carlo, dal 9 al 19 novembre. Cento stand per dieci giorni si alterneranno in laboratori, punti di degustazione e di creazione, adatti a tutte le età e a tutti i gusti. Ci sarà cioccolato da mangiare, da leggere, da bere, da scolpire e da scoprire. Saranno tanti i punti di incontro dove, oltre alla degustazione, si parlerà di abitudini alimentari ascoltando i pareri di medici e nutrizionisti. In altri stand si riscoprirà la cultura sabauda del cioccolato. E poi, il “Choco Lab”, con le lezioni per i bambini delle scuole primarie, le creazioni di piatti rigorosamente cucinati con il cioccolato da parte di chef stellati piemontesi, conferenze e simposi sempre con denominatore il cacao. Molto importante è l’iniziativa che vede come protagonisti la onlus Nida, Nazionale italiana dell’amicizia, e alcuni maestri cioccolatieri che realizzeranno due sculture in cioccolato grandezza uomo: una rappresentante Capitan America, l’altra la principessa Elsa di Frozen. Il lavoro sarà fatto durante i weekend, proprio per attirare il maggior numero di pubblico. Le opere saranno completate domenica 18 novembre, giorno di chiusura di CioccolaTò. I due personaggi dei cartoni animati verranno poi donati all’ospedale pediatrico Regina Margherita di Torino, e presentati ai bimbi ricoverati che non hanno potuto essere presenti alla festa.
Andrea Allegra
