Un uomo giusto e di fede

In memoria di Ermanno Tasso

Ciascuno di noi ha una sua “cifra”, qualcosa che gli altri percepiscono come un dato di sintesi della nostra personalità e del modo con cui ci rapportiamo a loro.
Quella di Ermanno Tasso la potremmo definire una flemma operosa e intelligente. Accompagnato dalla consueta sigaretta “indossata” in modo inimitabile (e che sembrava non spegnersi mai: in tanti ricordiamo l’interpretazione che l’arch. Visconti ne ha dato molte volte, nel corso delle serate alla Maria Nivis di Torgnon), capace di calare, anche nelle discussioni più serie e impegnate, quella battuta di spirito e quell’ironia leggera che aiutavano tutti a ritrovare la giusta misura del limite umano, Ermanno ha costituito un punto di riferimento importante de nostri anni giovanili: egli sapeva ascoltare i più giovani, dava a ciascuno di noi l’impressione che quello che facevamo o che dicevamo era considerato. Il suo grande amore per la montagna l’ha saputo trasmettere dapprima ai suoi figli, Roberto e Silvia, poi a molti di noi: solcare i sentieri della Valle insieme ad Ermanno e a Rosanna era fare esperienza di metodo, di attenzione per l’ambiente, di spiritualità. Più tardi, insieme ad Ermanno e Rosanna e ad altri amici ancora, siamo stati tra i fan diocesani di don Pino Scabini, della sua pastorale attenta al ruolo della donna, delle coppie, della famiglia e della parrocchia. Idee e prospettive che nascevano dallo spirito nuovo del Concilio e che si cercava di far vivere nel tessuto della Chiesa locale, nei gruppi dell’Azione Cattolica, in anni caratterizzati dal cambiamento, spesso repentino, di stili di vita. Ermanno e Rosanna portarono per molto tempo in mezzo a noi le idee e i percorsi dell’Azione Cattolica nazionale, soprattutto in ordine alla valorizzazione del ruolo delle famiglie nella pastorale parrocchiale e alla nascita dei gruppi di famiglie.  Una vita lunga e feconda, dunque, che ha conosciuto le fatiche, ma le ha sempre affrontate con una nota di serenità di fondo. La vita di un uomo giusto.

Barbare e Renato Balduzzi