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Il nuovo show “Poco di tanto”

“Collezionare per credere” di Mara Ferrari

“Poco di tanto” è un programma in onda in questo periodo; ogni puntata vanta una scenografia molto accurata, che ricostruisce un appartamento arredato secondo usanze e gusti dell’epoca. Il comico romano Maurizio Battista (nella foto) presenta lo show, in tv dal 14 maggio su Rai 2, affiancando i suoi vivaci siparietti a digressioni quasi alla Piero Angela!

Le puntate previste sono per ora solo tre, dedicate rispettivamente agli Anni Sessanta, Settanta e Ottanta. In ogni puntata il comico traghetta, come un istrionico Caronte, i telespettatori in un decennio della storia contemporanea italiana, descrivendone i cambiamenti sociali, culturali e antropologici. Il tutto grazie a suggestive immagini di repertorio e a ospiti musicali che simboleggiano il decennio analizzato.

Il cambiamento di programma, l’assenza del pubblico in studio, ha rivoluzionato la trasmissione, enfatizzando il monologare scrosciante di Battista, che si conferma grande improvvisatore: infatti è riuscito subito a non cadere nel solito «come si stava bene prima e quanto si sta male adesso», tipico di questo genere di format. Nella puntata sugli Anni Sessanta sottolinea come non sia vero il luogo comune per il quale allora tutto costava di meno. Conti alla mano dimostra che tutto costava di più, con la struggente differenza che forse la gente comprava meglio… Un tuffo nel passato, fra miti, riti e collezionismo!

Oltre allo show “missione nostalgia”, Bugo (nella foto qui sopra) ed Ermal Meta, nel nuovo singolo “Mi manca”, in radio da venerdì 1° maggio, ci fanno tornare indietro nel tempo, a mo’ di Peter Pan. Chi di noi non ricorda il pallone che finiva sotto le macchine? Quel pallone sapeva volare al vento e ciò, allegoricamente, offre la metafora del rischio di quell’età in cui affidavamo i sogni al vento senza paura di farci male.

«Le porte fatte con le magliette», oppure «pagare qualcosa con le figurine» e molti altri aneddoti come la biro tra i denti e le caramelle colorate, ci fanno tornare bambini e… collezionisti! Infatti, il titolo “Mi manca” vuole, con ogni probabilità, essere un raffinato doppio senso, vuoi del collezionista, uno per tutti di figurine, vuoi dell’adulto che “ri-corda”, ossia rinnova nel cuore (dal “cor, cordis” latino) le cose perdute, il primo amore e così via… Nell’attesa, aggiungo io, di riabbracciare i nostri amati cimeli al mercatino!

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