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Mal di gola: conosciamolo meglio

La pediatra Sabrina Camilli

Può presentarsi con o senza febbre, accompagnato o meno da tosse, ma solo o in coppia è sicuramente un malanno fastidioso, soprattutto per i più piccoli: stiamo parlando del mal di gola. Un’infezione subdola (virale o in alcuni casi batterica), che però possiamo imparare a conoscere meglio e a domare con più strumenti, grazie all’aiuto della nostra pediatra di fiducia, Sabrina Camilli.


Dottoressa, che cosa si intende con “mal di gola” nei bambini?
«Comunemente si intende l’infezione della gola, meglio definita come faringite. Può interessare le alte vie aeree, quindi comprendere le tonsille ma anche le adenoidi e arrivare fino al naso, con la rinite, o alla parte posteriore detta retrofaringe».

Da che cosa è causato?
«Gli agenti infettanti sono più frequentemente i virus (adenovirus, enterovirus, il virus della mononucleosi, i coronavirus) e meno i batteri (tra questi entra in causa soprattutto lo Streptococco pyogenes)».

Come fa un genitore a capire se suo figlio ha mal di gola, se il piccolo non parla?
«In genere questo disturbo porta ad una fatica a deglutire, quindi il bambino potrebbe rifiutarsi di mangiare, o piangere per il dolore».

A che sintomi bisogna prestare attenzione?
«I sintomi, oltre al classico fastidio localizzato in corrispondenza della gola, sono: l’ingrossamento dei linfonodi sotto l’angolo della mandibola, la debolezza, la febbre, l’irritabilità e l’inappetenza. La gola può apparire rossa a volte anche con presenza delle cosiddette placche bianche, anche nelle forme virali. Gli enterovirus possono presentare un mal di gola chiamato “herpangina”, con febbre molto alta e vescicole sul palato, sulle tonsille e che, ulcerando, possono provocare molto dolore».

Generalmente quanto dura?
«La durata del mal di gola è variabile. Si va dagli 1-2 giorni a una settimana circa, a seconda dell’agente infettante. Ogni infezione si può dire che implichi un combattimento tra le nostre difese immunitarie e la virulenza del virus o del batterio. Nello specifico caso dei bambini, più sono piccoli e meno sono venuti in contatto con gli agenti infettivi: per questo devono farsi un bagaglio immunitario tale da potersi difendere sempre meglio. Questo spiega perché un ingresso precoce al Nido a 6-12 mesi può essere seguito da infezioni recidivanti, cioè una successiva all’altra».

Si può curare con degli spray?
«Certamente. Nei bambini sopra all’anno di età si possono utilizzare rimedi a base di propoli, oppure prodotti omeopatici e nei più grandi anche quelli cosiddetti antisettici o disinfettanti».

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