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La mia bimba ha il tampone positivo

La pediatra Sabrina Camilli

Ecco una mail che ci è arrivata in redazione per la nostra pediatra Sabrina Camilli. Lasciamo che sia direttamente questa mamma a raccontare la sua situazione e leggiamo di seguito i consigli della nostra dottoressa di fiducia.

Cara dottoressa Camilli, complimenti per la sua rubrica: la leggo sempre e data la situazione in cui mi trovo, ho pensato proprio di scrivere a lei. La mia bambina di 4 anni ha il tampone positivo: quali sono le cure che vengono consigliate per la mia piccola? Lei ha poca febbre e buon tono dell’umore, ma a cosa devo stare attenta? Quando devo eventualmente allarmarmi e portarla in ospedale? La riammissione a scuola e la possibilità di vedere amici e parenti è al secondo tampone negativo, giusto? Secondo lei in futuro devo farle degli esami per essere certa che non ci siano conseguenze sul lungo periodo? Le confesso che sono un po’ preoccupata, le sarei grata se potesse rassicurarmi portandomi qualche esempio dalla sua esperienza.

Gentile Signora, ecco i miei consigli riguardo alla sua situazione. Prima di tutto come lei ha scritto è importante valutare le condizioni generali della bambina: se ha temperatura e se sì da quanti giorni, se è vivace oppure se si sente stanca e con poche forze, se ha sintomi respiratori come tosse secca o grassa e/o rinite, o se ha notato il sopraggiungere di una difficoltà respiratoria, gli occhi arrossati. E ancora, se lamenta dolori muscolari o mal di testa (questi ultimi due sintomi si manifestano più frequentemente nei bambini più grandi, dai dieci-dodici anni). Quindi in base al quadro da lei presentato al momento starei tranquilla e cercherei di non agitare la bimba: l’ansia e la paura sono sempre cattive consigliere ma soprattutto facilitano un abbassamento delle difese. I sintomi importanti e da tenere sotto controllo sono la difficoltà respiratoria, la febbricola persistente, le scadenti condizioni di salute generali.

All’insorgere dei sintomi (dai più lievi ai più importanti) va contattato il pediatra. Approfitto per dire che in questo momento noi pediatri siamo subissati da moltissime telefonate, non tutte congrue: per questo chiedo gentilmente di utilizzare il buon senso. I bambini visitati in questi giorni hanno presentato soprattutto sintomi respiratori: solo per un numero esiguo è stato necessario il ricovero, ma tutti rispondono bene alle cure. Per rientrare secondo le nuove regole è necessario un solo tampone negativo e ovviamente la buona salute da almeno 48 ore (non esiste solo il coronavirus!). Se non ha importanti sintomi respiratori non deve eseguire controlli futuri. Quelli saranno necessari se si manifesta l’evoluzione in patologia polmonare.

In quel caso avviene il ricovero e si faranno controlli a distanza presso l’ambulatorio pediatrico dell’ospedale infantile o del medico pediatra. Come lei sa, visto che legge sempre la mia rubrica, io insisto sempre sul «prevenire è meglio che curare»: quindi per un pronto recupero le consiglio alimenti sani e il più freschi possibile, ore di sonno adeguate, passeggiate appena sarà possibile, rinforzo delle difese con vitamina D e ovviamente tante coccole.

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