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Omelie su Qoelet di san Gregorio di Nissa

“La recensione” di Fabrizio Casazza

Le Edizioni San Clemente con le Edizioni Studio Domenicano proseguono lodevolmente la pubblicazione in italiano della prestigiosa collana francese “Sources Chrétiennes” con le Omelie su Qoelet di san Gregorio di Nissa (pp 461, euro 28, con testo greco a fronte).

Conosciuto come uno dei “padri Cappadoci” (dalla regione dell’odierna Turchia in cui visse nel IV secolo), Gregorio fu professore di lettere prima di ritirarsi nel monastero del fratello san Basilio Magno. Eletto vescovo di Nissa, sempre in Turchia, venne accusato di mala gestione economica e per questo esiliato, fino a quando riuscì a provare la propria innocenza. Soprattutto dopo la morte di Basilio, quasi raccogliendone l’eredità spirituale, cooperò al trionfo dell’ortodossia. Partecipò a vari sinodi; cercò di dirimere i contrasti tra le Chiese; prese parte attiva alla riorganizzazione ecclesiastica e, come «colonna dell’ortodossia», fu un protagonista del Concilio di Costantinopoli del 381, che definì la divinità dello Spirito Santo.

Ebbe vari incarichi ufficiali da parte dell’imperatore Teodosio, pronunciò importanti omelie e discorsi funebri, si dedicò a comporre diverse opere teologiche. La riflessione sulla vanità delle cose, sul buon uso del tempo, sull’importanza dell’unità della Chiesa, della positività della vita del saggio, rappresentata dal re Salomone, costituiscono i temi più ricorrenti dei sermoni composti dal vescovo cappadoce in una situazione di turbolenza per la comunità cristiana, per additarle gli orizzonti più ampi della storia della salvezza.

Di lui disse nel 2007 Benedetto XVI: «si è mostrato uomo di carattere meditativo, con grandi capacità di riflessione, e di vivace intelligenza, aperta alla cultura del suo tempo. Si è rivelato così un pensatore originale e profondo nella storia del cristianesimo. […]. L’uomo ha dunque come fine la contemplazione di Dio. Solo in essa potrà trovare il suo appagamento. Per anticipare in qualche misura tale obiettivo già in questa vita, egli deve progredire incessantemente verso una vita spirituale, una vita in dialogo con Dio. In altre parole – ed è questa la lezione più importante che san Gregorio Nisseno ci consegna – la piena realizzazione dell’uomo consiste nella santità, in una vita vissuta nell’incontro con Dio, che così diventa luminosa anche per gli altri, anche per il mondo».

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