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Vittime innocenti delle mafie

La manifestazione al carcere di San Michele

«La guerra è una forma estrema di violenza, in questo è simile alla violenza mafiosa, intesa come tentativo di affermazione del potere più forte su quello ritenuto più debole». A dirlo la referente provinciale di Libera, avvocato Paola Sultana, lunedì 21 marzo, ne corso della 27a Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Per l’occasione ha portato per la prima volta la manifestazione in carcere, nella Casa circondariale di San Michele ad Alessandria, in collaborazione con la direttrice Elena Lombardi Vallauri. Presenti le massime autorità, rappresentanti delle associazioni di volontariato e alcune scuole della provincia collegate a distanza, tra cui il centro professionale Casa di carità oratorio votivo di Ovada.

«Quest’anno la memoria e l’impegno per le vittime innocenti della mafia si legano alle vittime innocenti di una guerra assurda nel cuore dell’Europa, la manifestazione è iniziata con alcuni secondi di silenzio dedicati al dramma della guerra» sottolinea Sultana. Ed è poi continuata, in contemporanea con la manifestazione nazionale a Napoli, con la lettura dei nomi delle vittime di mafia, pronunciati anche dai detenuti e condivisa con le scuole.

Alla Cascina Saetta di Bosco Marengo, la giornata di sensibilizzazione è iniziata domenica e continuerà con nuove iniziative per i giovani. Potranno visitare il moderno impianto di coltivazione ad acqua ponica, nato nella ex casa del boss della ‘ndrangheta, sequestrata nel 2005 e intitolata a due vittime, il giudice Saetta e a suo figlio. Si allevano piccoli pesci e si coltiva insalata, sfruttando il riciclo dell’acqua senza sprechi.

Daniela Terragni

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