“La recensione” di Fabrizio Casazza
Stefano Zamagni è uno dei più noti economisti italiani e dal 2019 è presidente della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. Recentemente ha pubblicato due interessanti volumi.
Il primo in ordine cronologico crescente, Disuguali (Aboca, pp 182, euro 14), muove dall’assunto che le disuguaglianze non rappresentano un ineluttabile dato di fatto, come vorrebbe l’imperante modello neoliberista, ma nascono da una negativa impostazione di fondo, come quella che confonde crescita e sviluppo. Quest’ultimo consiste nel processo di espansione delle libertà degli individui e nel progresso delle loro condizioni complessive, mentre la crescita si presenta come mero accumulo. Analogamente è inaccettabile il concetto di meritocrazia, che finisce per identificarsi con una tecnocrazia oligarchica, mentre è da valorizzare quello di meritorietà, che è «la meritocrazia depurata dalla deriva antidemocratica» (p. 110).
Il secondo, Lezioni di storia del pensiero economico (Città Nuova, pp 357, euro 25), nasce da un’esperienza didattica delle estati 2020 e 2021, portata avanti insieme ai colleghi Luigino Bruni e Paolo Santori. L’idea di fondo è che studiare lo sviluppo nel tempo delle diverse teorie faccia «acquisire coscienza che l’assetto economico della società non è un dato di natura immodificabile, ma una struttura che può essere trasformata per il bene comune» (p. 7).
Il ripercorrere le tappe principali di quella che in inglese si chiama economics, ossia la scienza economica, conduce gli autori a manifestare una particolare predilezione per il modello della “economia civile”. Questo modello ha come corifeo il presbitero salernitano Antonio Genovesi, nato nel 1713, e come idee centrali la necessità della fede pubblica, che oggi chiameremmo capitale sociale, della mutua assistenza, fondata sulla natura sociale dell’essere umano, della pubblica felicità nell’orizzonte del bene comune, che nasce dalla moltiplicazione dei beni individuali, a differenza del bene totale che di questi è semplicemente la somma.
Questi libri costituiscono sicuramente un’ottima guida per introdursi a una nuova idea di economia, di cui la crisi finanziaria cominciata nel 2008, l’emergenza sanitaria iniziata nel 2020 e infine la guerra in Europa del 2022 hanno drammaticamente mostrato l’estrema urgenza.
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