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I 400 anni del Duomo/2

La mostra a Valenza

(segue dal numero precedente)

Allo stesso modo al professor Orsini ho rivolto nello specifico, la domanda sull’opportunità di una esposizione del genere, fatta in concomitanza con la celebrazione del Quattrocentenario. Il Professore ha sottolineato «L’opportunità e la preziosità della rassegna documentale, poiché le ricche testimonianze pervenutaci sino ai giorni nostri hanno permesso di tracciare, in maniera lineare e cronologica, lo sviluppo e il mutamento della città.

I primi documenti che attestano l’esistenza della Collegiata di Santa Maria» prosegue «risalgono al XII secolo, anche se l’edificio è poi sorto su una prima struttura romanica che esisteva sul sedime attuale. Ed è del 1321 la prima attestazione del titolo di Duomo attribuita all’edificio, elargita dal Cardinal del Poggeto. Interessanti risultano i libri contabili inerenti alla gestione comunale che ha promosso la riedificazione della vecchia chiesa. Il 25 giugno 1608, infatti, il Comune di Valenza affida la costruzione del nuovo edificio all’impresa guidata dal capomastro Grandonio Solarino da Breno.

La trasformazione dell’edificio prosegue negli anni seguenti con opere di completamento, di arredo e di abbellimento interno con nuovi elementi architettonici e ornamenti. Tra questi, l’imponente pulpito ligneo risalente al 1700: la delibera tratta dal Libro delle provvisioni del Consiglio dell’estimo di Valenza del 31 dicembre 1699 riporta la decisione di fabbricare l’imponente pulpito ligneo insieme alle disposizioni su come reperire le risorse per la sua realizzazione (teca 3). I documenti esposti permettono dunque di rendere evidente il grande impulso che la fabbrica del Duomo assunse durante il XVIII secolo e le relative spese susseguitesi per il restauro dell’organo e per sistemare il campanile. Di notevole importanza» dichiara il professor Orsini «è il disegno progettuale per la realizzazione di una strada sul retro dell’abside della Chiesa che riproduce lo stato di fatto di Valenza, poiché all’inizio del 1600, quando si dispone di dotare la città di un nuovo Duomo, la città fa parte del Ducato di Milano ed è quindi sotto la dominazione spagnola.

Come ricorda Gasparolo l’arte delle fortificazioni a Valenza ha uno sviluppo enorme, per ragioni strategiche e difensive, a partire dal XVI secolo ed è incrementata nel corso del XVII secolo. La mappa, quindi, indica le caratteristiche toponomastiche della città e anche i dintorni. Nel 1635, durante la Guerra dei Trent’anni, la città resiste a un assedio di quasi due mesi da parte degli eserciti di Francia, Savoia, Parma e Modena che intendono interrompere ai milanesi le comunicazioni con Genova. La città è difesa dalle truppe spagnole dello Stato di Milano con contingenti tedeschi, napoletani e svizzeri guidati dal generale spagnolo Carlos Coloma, una delle figure più importanti della storia della Spagna nei secoli XVI e XVII. Da non dimenticare» conclude Orsini «le grandi trasformazioni a cavallo tra l’Ottocento e i festeggiamenti che si tennero in occasione del trecentenario del Duomo (1623-1923): per l’occasione vennero infatti istituiti due comitati d’onore (uno maschile e uno femminile) e due comitati esecutivi (uno maschile e uno femminile)».

La Direttrice della Biblioteca conclude affermando che «questa piccola ma gustabile esposizione intende rappresentare un’opportunità per avvicinarsi a un pezzo di storia della città e ripercorrere alcune delle tappe della plurisecolare storia del Duomo. La mostra offre un’importante occasione per ricordare il valore culturale e sociale di libri e documenti e richiamare all’attenzione la storia e la funzione sociale di questo luogo sacro, fondamentale per la comunità valenzana come punto d’aggregazione oltre che di culto». Il professor Orsini aggiunge il doveroso ringraziamento all’Assessore Alessia Zaio e alla dottoressa Cristina Zuccaro, per il propositivo impegno e l’intelligente intuizione relativa all’allestimento della interessantissima Mostra.

Simone Accardo
Segretario Ufficio Beni culturali

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