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«Alla Madonna chiedo che renda sicura la strada del vostro cuore. E che lì abiti la pace»

Centauri 2023: l’omelia di monsignor Gallese

Carissimi,

siamo qui a motivo del fatto che l’11 febbraio 1947 papa Pio XII ha dichiarato Protettrice dei Centauri di tutto il mondo la Madonna della Creta, venerata a Castellazzo. Marco Re aveva già cominciato il raduno e l’impronta, che è stata data da subito, era quella di rivolgersi a Maria come Protettrice… al punto che, immediatamente dopo il primo motoraduno, non è passato tanto tempo dalla proclamazione della Madonna come Protettrice dei Centauri. È quindi una gioia e un privilegio per noi essere qui, in questo Santuario, a venerare la Vergine Maria come Protettrice. Questa venerazione per noi è molto spontanea. Diciamo: “La Madonna ci protegge”. Abbiamo scritto lì sopra (indica la navata centrale, ndr): “Iter centaurorum para tutum”. Ovvero, rendi sicuro il viaggio, la strada dei Centauri.

E questo è il nostro modo umano di mettere le cose, perché abbiamo una certa concretezza e teniamo anche alla salvezza fisica, giustamente. Ma Dio ha uno sguardo ben più alto del nostro, e guarda le cose in un modo strano, particolare, inusuale. Questo sguardo non è immediatamente comprensibile, lo abbiamo sentito quando il Signore Gesù ha detto: “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli”. Ci sono le persone intelligenti, sapienti: hanno studiato, ma non riescono a capire certe cose. Chiariamoci: non è che se uno è ignorante allora è a posto (sorride). Ma non sono cose da capire con l’intelletto, sono più profonde. Perché è un modo di pensare che non è il nostro.

Infatti dopo Gesù dice: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore”. Come se una persona venisse da me, dicendo: “Guardi, lei è il mio vescovo, ho da confidarle un peso. Sono affaticato, oppresso, sono stanco, ho subito delle cose ingiuste”. E io gli dicessi: “Vieni da me. Se sei affaticato, ti do ristoro. E adesso ti metto addosso un giogo. Sei stato umiliato, impara da me a essere mite e umile”. Quando senti dire “vieni a me che sei affaticato, oppresso”, pensi che almeno ti venga offerto un bicchier d’acqua, ti si faccia riposare e mollare i carichi della vita, cosi da andarsene alleggerito. Invece no, mi viene dato un giogo. E uno dice: “Ma che ragionamento è questo? Come si può trovare ristoro in questo modo?”. Questo è il mondo di Dio: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”.

Perché Gesù sostiene che noi troviamo pace non quando ci scarichiamo dei problemi, ma quando riusciamo a viverli in un modo diverso, con la Sua forza. Infatti, San Paolo ci dice: “Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi”. Gesù ci dona lo Spirito Santo che abita nel cuore, e non è una parolina detta così: è una realtà, lo Spirito Santo nel cuore. È una realtà che modifica completamente tutto il mio modo di vivere, lo cambia. E, incredibilmente, non ho bisogno di trionfare. Ma per vincere mi basta perdere. Diciamoci la verità, qui siamo un popolo di perdenti (sorride). Per uno che vince tutti gli altri perdono… ci sarà qualche perdente tra noi. Tutti abbiamo sperimentato il fatto di essere perdenti, almeno in qualcosa.

Abbiamo sentito nella prima Lettura: “Esulta grandemente, figlia di Sion, giubila, figlia di Gerusalemme! Ecco, a te viene il tuo re. Egli è giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio d’asina. Farà sparire il carro da guerra da Èfraim e il cavallo da Gerusalemme, l’arco di guerra sarà spezzato, annuncerà la pace alle nazioni”. È la profezia dell’ingresso in Gerusalemme. Annuncerà la pace alle nazioni: in che modo c’è scritto alla fine della Bibbia, nell’Apocalisse con la famosa battaglia di Armageddon che sentiamo nominare sempre in modo piuttosto “torbido”… Ma è bellissima come viene descritta nell’Apocalisse! Ci sono due schiere: la schiera del bene e quella del male, con dei mostri orribili. Quella del bene ha il comandante su un cavallo bianco, vestito di bianco, con la corona d’oro in testa: è Gesù Cristo. E tutti gli altri sono dei cavalieri vestiti di lino bianco, in abito sacerdotale, su cavalli bianchi. Immaginatevi che bella scena “cromatica”. Tutti bianchi, l’unica nota di colore nella schiera del bene è Gesù Cristo, che sulle spalle ha un mantello intriso di sangue, un po’ macabro. Di solito, in una battaglia, i due eserciti si scontrano e viene versato del sangue. Ma in quella battaglia chi vince lo fa in virtù del proprio sangue versato.

Ecco perché il mantello intriso di sangue: quello è il segno della vittoria. Gesù vince versando il suo sangue, questa è la rivoluzione di Cristo. Infatti diciamo che Gesù sulla croce è vittorioso e la sua vittoria è rappresentata dalla corona di spine. È vittorioso versando il proprio sangue. Lui ci insegna un modo di vincere le guerre completamente diverso da quello che conosciamo noi. Non so se vi capita di essere animati da tanti pensieri a proposito della guerra tra Russia e Ucraina. Pensieri che non piacciono nemmeno a voi: ogni tanto crediamo si debba eliminare quella vocina che è dentro di noi, perché vedi che le cose non si sbloccano e pensi che la guerra si vinca con la forza. Ma il modo che Gesù ci ha insegnato è un altro. Allora, quando noi diciamo: “Rendi sicura la strada dei Centauri” non stiamo parlando soltanto della strada “fisica” delle nostre motociclette, che affidiamo alla Madonna perché ci teniamo alla pelle (ed è giusto così). Ma c’è qualcosa di più grande: io chiedo alla Madonna per voi, in questa Messa, che renda sicura la strada del vostro cuore, che nel vostro cuore abiti la pace, che nel vostro cuore venga sconfitta la guerra, la rabbia, la rivalsa, che venga sconfitto l’amor proprio, perché sono le cose che generano le guerre. Che nel vostro cuore venga sconfitto il senso della vendetta…

Questa è la “strada sicura” del cuore che rende la vita bella e serena. È una fatica, perché vivere in questo modo chiede uno sforzo, un’intenzione seria, forte. Ma porta grande pace: è quella che chiedo per tutti voi. E sono contento quest’oggi di benedire i Primi centauri, che ringrazio per la loro presenza, e le loro motociclette. Voglio benedire tutti coloro che rappresentano la loro nazione, i loro amici, i loro cari. In modo particolare benedico volentieri i due sposi novelli (da un mese!) che sono qui anche loro come Primi centauri. Chiediamo al Signore che l’amore trionfi, che l’amore porti vita. Che la Vergine Maria Madonna dei Centauri accompagni tutti voi sulla strada sicura del cuore. Sia lodato Gesù Cristo.

Santuario Madonna della Creta 
Castellazzo Bormida, domenica 9 luglio

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