Don Gian Paolo Orsini, parroco della Madonna del Suffragio dal 2009, collabora all’Ufficio Liturgico.
Di che cosa si occupa il tuo ufficio?
«Devo premettere che rispondo a queste domande “per delega”, nel senso che il titolare dell’Ufficio è don Silvano Sirboni; io collaboro per l’ambito liturgico, mentre monsignor Massimo Marasini è responsabile per la musica sacra. L’Ufficio Liturgico coordina e promuove la vita liturgica delle parrocchie e della diocesi. Propone itinerari formativi per favorire la competenza del “saper fare” liturgico proprio delle diverse ministerialità. Offre altresì indicazioni utili al buon svolgimento delle celebrazioni. Prepara e cura direttamente alcune celebrazioni diocesane secondo le indicazioni del vescovo e secondo le necessità dei tempi e delle feste (Madonna della Salve, Corpus Domini…)».
Da quanto tempo lo fai?
«Se non ricordo male, quando arrivò in diocesi monsignor Charrier, volle rinnovare un po’ gli uffici pastorali e, dopo i primi mesi di osservazione, li costituì nei primi giorni di gennaio del 1990; quindi sono segretario dell’ufficio da quasi trent’anni…».
Quante persone ci lavorano, come volontari o altro?
«Beh, praticamente due: don Silvano e io; prima di andare in missione, anche don Mario Gonella ne faceva parte. Sia in passato che attualmente ci avvaliamo di “consulenze” e collaborazioni, chiedendo alle persone secondo le necessità e le particolari celebrazioni che dobbiamo preparare».
Quali attività si svolgono durante l’anno?
«La principale, a livello diocesano, è l’incontro degli oltre 300 ministri straordinari della comunione che si svolge ogni anno in Quaresima e che vive il suo momento “pubblico” durante la celebrazione della Messa Crismale, la sera del mercoledì santo, quando il vescovo rinnova loro il mandato. È da sottolineare che, da più di trent’anni – siamo stati una delle prime diocesi a farlo – anticipiamo alla sera del mercoledì (le norme lo consentono) questa celebrazione che così riesce a coinvolgere, insieme a sacerdoti, religiosi e religiose, anche fedeli laici (non solo i ministri della comunione, ma pure cresimandi, durante la celebrazione vengono benedetti gli olii per il battesimo, la cresima, le ordinazioni sacerdotali ed episcopali e per l’unzione degli infermi, e molti operatori pastorali e catechisti) e diventa quasi un’anticipazione della solennità di Pasqua. Ci sono poi attività collegate alla celebrazione eucaristica, come la proclamazione della Parola di Dio: a livello zonale si svolgono incontri di formazione dei lettori dal punto di vista spirituale, biblico e tecnico».
Come viene utilizzato l’8xmille?
«Cerchiamo di gravare il meno possibile; le spese postali ormai sono quasi nulle, vista la facilità di oggi di raggiungere tutti via e-mail. La partecipazione a incontri e convegni è spesso a carico degli interessati. Anche i sussidi che vengono stampati per le celebrazioni in cattedrale la maggior parte delle volte seguono una certa sobrietà».
Un invito ai fedeli?
«L’invito a essere sempre più consapevoli del compito che ciascuno ha; la liturgia, “fonte e culmine” dell’agire della Chiesa (Sacrosanctum Concilium n. 10) vuol proprio dire “azione del popolo” e quindi, pur non essendo né possibile né opportuno che tutti facciano qualcosa, ci sia la presa di coscienza che non “andiamo a Messa” per far contento il Signore o il parroco, ma perché desideriamo viverlo come l’incontro gioioso con il Signore e con i fratelli, mettendo a servizio di tutti le nostre capacità, affinché l’Eucaristia, soprattutto domenicale, faccia fiorire e crescere il senso di comunità».
Appello agli altri uffici pastorali?
«Con alcuni uffici c’è già collaborazione, soprattutto in occasione di qualche momento o veglia di preghiera da preparare: ci si trova e si condividono le competenze e le esperienze, perché le proposte offerte alla Chiesa locale siano segno di comunione e possano portare molto frutto».
Andrea Antonuccio