“Fede e medicina” di Franco Rotundi
Nel 2020, osservando i dati che cominciano a pervenire, si è verificato in Italia un incremento notevole delle morti, a causa soprattutto della pandemia Covid: circa 84.000 in più dell’anno precedente, anche se è difficile stabilire se si tratta di persone già malate. La quasi totalità dei deceduti rientra in fasce di età molto elevata (età media 81 anni): “Senectus ipsa est morbus” dicevano gli antichi, e sicuramente, da un punto di vista clinico il Covid ha accelerato la morte in molti malati cronici che prima avevano una aspettativa di vita ancora più lunga.
Ancor di più, tuttavia, deve fare riflettere la drastica diminuzione delle nascite, pur in assenza di dati definitivi: si potrebbe segnare un record negativo di qui a 150 anni, già toccato nel 2019; una riflessione che, però, non vuole essere soltanto sociale e demografica, ma più strettamente clinica. Negli ultimi anni, ancora prima della pandemia, era tornato su molti mezzi di comunicazione l’allarme riferito non soltanto alla denatalità, ma collegato alla età media delle mamme italiane che sembra si attesti sui livelli più alti in Europa e nel mondo. Più di un terzo delle donne italiane ha la prima gravidanza dopo i 35 anni e circa il 6% addirittura dopo i 39.
Motivazioni economiche? Certamente sì, ma proprio nel mese dedicato alla donna vorremmo tornare sulle motivazioni culturali e cliniche di questo triste fenomeno ormai presente da anni in Italia. Che cosa può dire il medico? Intanto dovrebbe sempre, nella professione, essere onesto intellettualmente quando affronta determinate patologie, ormai diffuse nella nostra società pur “opulenta” rispetto a molti anni or sono. L’età avanzata soprattutto della madre nel concepire il primo figlio, è la prima e più diffusa causa di infertilità di coppia che si verifica oggi: una patologia diventata reale e molto grave, praticamente irrilevante nei numeri fino a trent’anni fa, dati gli stili di vita completamente diversi.
Giustamente le donne hanno raggiunto un ruolo nella società, nel mondo del lavoro, della cultura molto più importante del passato; questo ha fatto spostare inevitabilmente le priorità sostituendo troppe volte il valore primario, quello della famiglia e della Vita, con una pur giusta affermazione sociale. Ma colpevole è illudere che questo non abbia un prezzo. Il medico è dunque chiamato, facendo prima di tutto clinica, a una sorta di Apostolato per la Vita e la famiglia, dicendo solo la Verità. E diciamo sempre che Dio aveva mille modi per venire nel mondo: se lo ha fatto attraverso una donna, una Mamma, un motivo grande ci sarà.
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