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Cos’è la fecondazione assistita extracorporea?

“Fede e medicina” di Franco Rotundi

Abbiamo visto come durante il lockdown sanitario, circa tre mesi, in cui oltre al Covid sono state curate solo patologie “urgenti”, gli aborti procurati sono continuati, essendo stati ascritti a questa categoria. Una sospensione “ufficiale”, invece, è stata effettuata per la fecondazione assistita extracorporea. Questa tecnica, che ha occupato larga parte del dibattito scientifico e politico-sociale-morale degli ultimi trent’anni, è arrivata oggi a una pratica assoluta liberalizzazione, se non nel silenzio (anche papa Francesco fece alcuni importanti richiami, insieme ad aborto ed eutanasia), certo sovrastata da molti altri temi.

Diciamo che dall’epoca del referendum del 2005 che “approvava” con la giusta astensione contro il quorum la Legge 40 che permetteva la Fivet omologa (gameti della coppia), pur contraria alla Dottrina Cattolica, successivamente sentenze della Consulta hanno di fatto liberalizzato anche la eterologa (gameti al di fuori della coppia) e rimosso sciaguratamente alcune giuste limitazioni. Dal punto di vista medico le cosiddette percentuali di successo, pur portate al 40% per l’eterologa, comprensibilmente, male giustificano le pesanti terapie cui vengono sottoposte le donne, e le alte percentuali di grave prematurità riscontrate nei pochi nati.

Dal punto di vista morale (medicina e fede) i principii sono ancora oggi mirabilmente illustrati e mai più ripresi così bene, dalla Istruzione Donum Vitae del 1987, a firma cardinal Ratzinger, Congr. Dottrina della Fede: un’analisi dettagliata, semplice ma profonda, addirittura profetica per una materia così bella come l’accoglienza della vita.

Dal punto di vista giuridico-sociale queste pratiche fecondative in vitro rivendicano “il diritto ad avere figli”, stravolgendo semmai completamente il principio sacrosanto del diritto dei figli ad avere genitori riconoscibili anche biologicamente. In realtà trattiamo, per estensione, di una manipolazione embrionale, perdipiù, come dice Donum Vitae, sottraendo il gesto fecondativo all’unione sponsale fisica e spirituale, consegnando un padre o madre biologica al di fuori della coppia (caso eterologa) e ancor più importante programmando una pratica abortiva, visto che, in ogni caso, più della metà di embrioni esseri umani creati in vitro sono comunque destinati a morire.

Si diceva: chi salirebbe su un pullman dove più la metà dei passeggeri è destinata a morire durante il viaggio? A Maria santissima affidiamo la vita, affinché questa pratica non venga più accolta.

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