Regione Piemonte
Il sollecito del governatore del Piemonte Alberto Cirio al premier Mario Draghi per avere più vaccini non poteva aspettare. Lunedì 26 aprile è scattata la nuova richiesta di ulteriori forniture, fondamentali per mettere in sicurezza le fabbriche a partire da maggio. Così da permettere a tutte le aziende produttive piemontesi di vaccinare direttamente i propri lavoratori, con l’opzione che l’immunizzazione venga estesa anche ai familiari in linea diretta (genitori, conviventi e figli), a patto che rientrino nei gruppi in fase di vaccinazione previsti dal Piano nazionale.
Le attività produttive dovranno organizzare i propri punti vaccinali seguendo delle linee di indirizzo loro fornite e potranno partire una volta che l’Asl di competenza abbia effettuato i sopralluoghi necessari e concessa l’autorizzazione.
Già da lunedì, i soggetti fragili tra 16 e 59 anni con esenzione per patologia, ma non classificati come estremamente vulnerabili, possono pre-aderire alla campagna di vaccinazione. Mentre, dal 4 maggio partirà la pre-adesione sul portale www.ilPiemontetivaccina.it per la fascia 55-59 anni, dal 17 maggio per quella 50-54 anni. Questa iniziativa per le aziende presenta molteplici vantaggi.
Da un lato, dichiara l’assessore regionale alle attività produttive, Andrea Tronzano «mettendo al riparo le categorie produttive dal rischio di contrarre il virus, si garantisce al tessuto economico regionale la presenza della forza lavoro di cui necessita per dare continuità alle attività».
Dall’altro, afferma il commissario dell’area giuridico-amministrativa dell’Unità di Crisi, Antonio Rinaudo «questo ci consente di avere a disposizione ulteriori punti vaccinali e procedere più rapidamente nella campagna di immunizzazione della popolazione piemontese».
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