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Dentro le note del Coro Diocesano

Risonanze

Canterò per sempre l’amore del Signore” è il ritornello del salmo cantato nel Duomo di Alessandria in occasione della Celebrazione del Corpus Domini presieduta dal Vescovo monsignor Guido Gallese lo scorso giovedì 3 giugno. A proporre i canti era il Coro Diocesano ritornato attivo dopo la forzata pausa pandemica e, tra i diversi canti eseguiti, il ritornello del salmo sopra ricordato può costituire uno spunto suggestivo per richiamare proprio la realtà di questo Coro che nel corrente anno festeggia il proprio 30° anniversario.

Cantare le lodi del Signore” è stata da sempre una delle peculiarità del Coro e se qualcuno pensasse che normalmente i cori preposti al servizio liturgico “cantano le lodi di Dio”, in questo caso vi si può cogliere una sorta di profonda convergenza tra il significato del testo di questa lode, il senso complessivo della musica (sviluppata attraverso le molteplici melodie, armonie e contrappunti che in questi 30 anni il Coro ha eseguito) e lo “spirito” che unisce, accalora e continua a contraddistinguere questa formazione corale nata espressamente per essere a servizio nello svolgimento delle più importanti celebrazioni Diocesane. In anni “normali” (non-covid) il Coro è infatti attivo in occasione della Veglia Missionaria, della Festa della Chiesa locale, del Battesimo del Signore, al Mercoledì delle Ceneri, alla Messa Crismale, per la Madonna della Salve, alla Veglia di Pentecoste, al Corpus Domini etc… Quali dunque le altre peculiarità del Coro?

Oltre a quella appena ricordata, va sottolineata la sua natura (vero “coro di cori”) costituitosi nella primavera del 1991 come Coro Giovanile Diocesano per aiutare i giovani delle Parrocchie a vivere l’appartenenza anche alla dimensione diocesana. Questo inizio ufficiale trova ragione in fattori quali l’arrivo ad Alessandria dell’allora nuovo Vescovo mons. Charrier, l’attivazione del Servizio di Pastorale Giovanile e gli incontri denominati “Scuola della Parola” che furono l’occasione effettiva per l’aggregarsi di forze ed esperienze vocali, corali e strumentali all’origine del Coro.

Quale ulteriore elemento distintivo, che perdura tutt’oggi, vi è poi quello della disponibilità da parte dei coristi (che svolgono sempre il proprio servizio in totale gratuità) a cimentarsi – condividendo esperienze musicali a quattro voci – per l’apprendimento di nuovi canti da “riportare a casa” (nelle Parrocchie di provenienza) insieme a utili spunti per l’animazione liturgica. Infine, pensando alla storia e all’attività del Coro – che ha coinvolto centinaia di coristi succedutisi dal 1991 – va sottolineato come l’esperienza di questo gruppo non sia stata solo di carattere musicale. Si tratta infatti di un’esperienza di vita, di relazioni intense e significative, di percorsi di fede e di scelte vocazionali: alcuni sono diventati sacerdoti (come don Vittorio Gatti che è stato dall’inizio e per lungo tempo il Direttore del Coro, diretto oggi dall’autore di questo articolo, e monsignor Gian Paolo Orsini… per citare solo alcuni dei “padri costituenti” il Coro), molti altri hanno costituito famiglie e sono diventati genitori…

Alla luce di questa bella storia, ci si augura che dal prossimo settembre (terminata l’emergenza pandemica) il Coro possa riprendere appieno la consueta attività (con prove la domenica sera), arricchito dall’arrivo di ulteriori amiche e amici che vogliano cimentarsi in un’esperienza dove il canto è al contempo risultato e strumento dell’impegno e della gioia di essere insieme a vivere la comune appartenenza alla Chiesa, nella sua dimensione di Chiesa locale alessandrina.

Guido Astori

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