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«Sono qui per stare con i ragazzi»

I volti del Collegio

«Nel mio stile non c’è l’imporre ma il proporre: con questa impostazione e questa disposizione d’animo voglio stare tra i ragazzi». Don Andrea Alessio (nella foto di copertina), classe 1987, vicario Parrocchiale nella chiesa dedicata a San Paolo e insegnante di religione Cattolica presso l’istituto Angelo Custode, dal settembre prossimo avrà un nuovo incarico, “tra” e “per” gli studenti del Collegio Santa Chiara, progetto fortemente voluto dal nostro Vescovo Guido, dove i ragazzi non solo trovano una sistemazione confortevole dove dormire e studiare ma anche un posto in cui ci sono persone che hanno a cuore il loro benessere. Don Andrea sarà tra quelli. Facciamoci raccontare meglio il suo nuovo compito.

Don Andrea, che ruolo avrai da settembre nel Collegio?

«Da questo autunno, su richiesta del nostro Vescovo, sarò assistente spirituale del Collegio universitario. Un ruolo altrettanto sostenuto dalla direttrice e dall’équipe del collegio per accrescere la proposta formativa che già si fa ai ragazzi. Il mio lavoro sarà un servizio per gli studenti preparato con l’aiuto dei membri dell’équipe formativa. Nel mio stile, cercherò di essere a disposizione dei ragazzi, anche condividendo una cena o dei momenti di svago».

Hai mai ricoperto un ruolo simile?

«Durante il periodo in cui sono stato in seminario e nei miei 5 anni di sacerdozio ho accompagnato svariati gruppi di ragazzi: non è la prima volta che sto a contatto con i giovani, certamente, ma qui mi troverò davanti un target più alto d’età rispetto ai miei incarichi precedenti».

Come assistente spirituale, che proposte vorresti fare ai ragazzi?

«Principalmente, il mio desiderio è quello di farmi conoscere e di conoscere loro, di capire le loro curiosità. Le proposte poi le preparerò insieme con l’équipe, il mio programma è soprattutto entrare in relazione con gli studenti, per una chiacchierata o una giocata a calcetto o a carte ma anche per affrontare questioni più serie, se lo vorranno, come per esempio dare ragione della mia fede. Credo che tutto quello che si desidera proporre lo si possa fare stando con loro, trascorrendo del tempo insieme. Non mancheranno sicuramente momenti di spiritualità: abbiamo già pensato di proporre una Messa in Collegio in un giorno della settimana».

Non hai mai paure o titubanze davanti ad un nuovo incarico, a una nuova sfida?

«Vivo questa proposta come un servizio che mi è chiesto di fare, in modo che potrei definire “spensierato”, senza pretese. Nello stare con i ragazzi del Collegio, vivo il mio ministero nella chiesa: questo mi dà il coraggio. E Non mi spaventa incontrare persone lontane dalla fede: penso sempre che se sono stato messo in quella determinata situazione, un motivo ci sarà. Anche a scuola, quando mi capita di dover affrontare situazioni fuori dalla comfort zone, chiedo sempre un “aiuto dall’alto”: “Signore, se mi hai chiamato qui dammi la forza”. La sera della festa, peraltro, quando la direttrice mi ha presentato ai ragazzi, si è creato da subito un clima molto cordiale e affabile».

Intervista alla direttrice Carlotta Testa

Come è nata l’idea di chiedere un assistente spirituale per il Collegio e che progetti avete come equipe per la sua figura?

«La presenza di un assistente spirituale, quello che una volta si chiamava il cappellano di Collegio sottolinea molto chiaramente la nostra identità: siamo uno strumento della Chiesa a servizio dei giovani. Credo che l’arrivo di don Andrea sia proprio un dono, perché inevitabilmente il nostro è un collegio laico, ma credo che sia molto bella e significativa la presenza di un sacerdote che possa essere a disposizione dei nostri studenti. “A disposizione” può essere declinato come “accompagnamento”, “presenza”, “amicizia”, tanti aspetti. Il progetto è proprio questo: un supporto all’equipe del Collegio, più che significativo proprio per il suo essere sacerdote e una presenza costante di vicinanza e costanza accanto ai ragazzi, come a dire “io sono qui per te”, in un atteggiamento di totale apertura alla loro vita di quel preciso momento. Don Andrea è lì per fare un pezzo di strada con loro, portando la sua verità di uomo ma soprattutto di sacerdote»

Zelia Pastore

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