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La Mela di Aism torna nelle piazze

Per combattere la Sclerosi multipla

Facciamo sparire la sclerosi multipla con un sacchetto di mele. È questo l’invito rinnovato anche quest’anno dall’Associazione italiana sclerosi multipla (Aism). Dal 1° al 4 ottobre, potremo trovare nelle piazze (e non solo) di tutta Italia la “Mela di Aism”, acquistabile con offerta minima di 9 euro. Già da alcuni giorni è possibile prenotare il proprio sacchetto da 1,8 chili di mele rosse, verdi o gialle, contattando la sezione provinciale Aism della propria città. Ma da venerdì i volontari scenderanno in campo, con banchetti e gazebo.

Saranno tantissimi i punti Aism disponibili anche ad Alessandria: negozi, parrocchie, farmacie, supermercati. In particolare si potranno acquistare le mele anche in piazza Garibaldi (lato piazza Marconi), piazza della Libertà (portici municipio), Piazzetta della Lega e piazza Giovanni XXIII (di fronte al Duomo). Ma anche presso il Basko, il Galassia, il Gulliver di Corso Acqui, il Mercatò, in tanti uffici e negozi della città, e in molti paesi dell’alessandrino. Per informazioni sulle postazioni o prenotazioni nella nostra città, è possibile contattare la sede di via Guasco 47 (0131 232669 o 335 7404411). Tanti punti di solidarietà anche ad Acqui Terme, Casale Monferrato, Novi Ligure, Ovada, Tortona, Valenza e in moltissimi paesi. Per tutti gli altri punti di vendita: aism.it.

Alla manifestazione è legato anche il 45512, il numero solidale di Aism a cui si può donare 5 o 10 euro. Tutti i fondi raccolti, oltre a sostenere la ricerca scientifica sulle forme gravi di sclerosi multipla, andranno a sostenere il progetto “ripartire insieme” dopo l’emergenza, per essere ancora di più al fianco delle persone con sclerosi multipla e continuare a garantire le attività sul territorio.

Anche per quest’anno il testimonial che ha voluto dare il volto all’iniziativa è lo chef Alessandro Borghese (nella foto). Ma sono tantissimi gli altri volti noti che accompagnano Aism: tra tutti anche Ciccio Graziani, Massimiliano Rosolino, Paola Marella, Chiara Francini e Gianluca Zambrotta.

«La sclerosi multipla colpisce principalmente i giovani. Delle 130 mila persone con sclerosi multipla in Italia, infatti, il 10% sono bambini e il 50% ragazze e ragazzi sotto i 40 anni. Non solo, la sm è la prima causa di disabilità neurologica nei giovani adulti dopo i traumi. Non si conoscono ancora le cause della malattia e non esiste ancora la cura definitiva. Quindi, continuare a informare, sensibilizzare e raccogliere fondi per garantire e potenziare i servizi destinati alle persone con sm, in particolare i giovani, e per sostenere la ricerca scientifica» si legge dal sito di Aism. Ma di che malattia si tratta? Cronica, imprevedibile e spesso invalidante, la Sclerosi multipla è una patologia grave del sistema nervoso centrale. Questa è la grande emergenza che Aism, organizzazione non lucrativa di utilità sociale (onlus), dal 1968 prova a combattere operando su tutto il territorio nazionale nella convinzione che le persone con sm e le loro famiglie abbiano il diritto a una buona qualità della vita e a una piena integrazione sociale.

L’impegno di questa onlus è a tutto tondo e riguarda l’informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica; la promozione, l’indirizzo e il finanziamento della ricerca scientifica; l’erogazione di servizi socio sanitari a livello nazionale e locale; la rappresentanza e l’affermazione dei diritti delle persone affette da questa malattia. Aism può contare di 100 sezioni provinciali, 10 mila volontari e centinaia di migliaia di sostenitori. L’Associazione è il primo ente in Italia per finanziamenti alla ricerca su questa malattia e il terzo nel mondo. Negli ultimi 30 anni ha investito oltre 60 milioni di euro, finanziando il 70% della ricerca scientifica sulla Sclerosi multipla nel nostro Paese.

Lo scopo è trovare la cura risolutiva, ma anche soluzioni concrete per migliorare nell’immediato la qualità della vita delle persone malate. L’invito finale di Aism, sul proprio sito, è rivolto a tutti: «Insieme, una conquista dopo l’altra, abbiamo fatto molto. Ma si può e si deve fare di più. Perché il futuro può cambiare. Già oggi. Per questo chiediamo a tutti di diventare protagonisti attivi del cambiamento».

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