La pediatra Sabrina Camilli
Uno dei comprensibili timori dei genitori in questo inizio d’anno è di vedersi arrivare una comunicazione della scuola relativa a positivi in classe, contatti stretti, quarantene e tamponi. Mascherine Ffp2, igiene delle mani, areazione frequente delle aule: tanti possono essere gli accorgimenti per permettere ai bambini la frequenza in presenza, un aspetto importante del benessere della mente. Ne abbiamo parlato con la nostra pediatra di fiducia, la dottoressa Sabrina Camilli.
Dottoressa, in questo gennaio di contagi le fatiche e i dubbi dei genitori sono tutti rivolti alla scuola e a quello che potrebbe succedere ai loro figli: in che modo possiamo rassicurarli?
«Vorrei fare una premessa: la situazione è ancora molto caotica ma ci stiamo abituando tutti a questa precarietà. Dobbiamo però tener conto del fatto che l’abitudine spesso non va di pari passo con il fare la scelta giusta al momento giusto. Il concetto di salute implica sia il benessere della mente che quello del corpo: in questi due anni abbiamo imparato che una non sempre accompagna l’altro. I nostri bambini lo hanno percepito più di tutti, anche se spesso – pur essendo più fragili – hanno risorse sconosciute a noi adulti. Per questo io tifo per la frequenza scolastica in presenza finché è possibile e finché si può. Al tempo stesso penso che l’uso della mascherina possa comunque aiutare tanto».
Che tipo di mascherina?
«Sono dell’idea che gli insegnanti nei luoghi chiusi debbano portare mascherine Ffp2 e che queste siano utili e sopportabili anche nei bambini più grandi. Si è visto che la variante Omicron è molto contagiosa e nel periodo delle vacanze natalizie abbia colpito tantissime persone, per lo più in modo non grave. Questa variante interessa le alte vie aeree: naso, gola, seni paranasali. Vedo ancora tante persone con mascherine solo sulla bocca o che indossano mascherine di stoffa che non servono a nulla».
Che comportamenti possono essere utili e aiutare i bambini?
«Al di là dei vaccini, dobbiamo continuare con le buone norme igieniche come la disinfezione delle mani o il cambio dell’aria nelle stanze. Senza esagerare però, perché tenere dei bambini fermi e seduti al banco mentre le finestre sono aperte tutta la mattina non mi sembra un’idea molto intelligente. Piuttosto, sarebbe cosa buona spalancarle ogni mezz’ora per il riciclo dell’aria. Purtroppo niente è stato fatto per i sistemi di aerazione nelle scuole e non mi sembra sia un tema che verrà risolto nel futuro».
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