Care lettrici,
cari lettori,
come vi raccontiamo su questo numero di Voce, è stata appena pubblicata la nuova enciclica di papa Francesco, “Dilexit Nos”. Cercando sui media di ispirazione cattolica ho trovato poco al riguardo. Ma forse è un bene, perché non ci dobbiamo accontentare di quello che dicono gli altri, fossero pure illustri teologi e biblisti (già che ci siete, leggete in prima pagina che cosa ha detto il Santo Padre sul «profluvio interminabile di parole dette e scritte su Dio, sulla Chiesa e sulla santità»). Cerchiamola su Vatican.va, questa nuova enciclica, prima che ce la spieghi qualche “esperto”. Io mi permetto di segnalarvi due spunti che mi hanno colpito, uno all’inizio e l’altro in conclusione del testo, per invitarvi alla lettura (non ho altre pretese). Il tema portante è il “cuore”: quello di Cristo, che fa il primo passo verso di noi; e il nostro. «Il suo cuore aperto ci precede e ci aspetta senza condizioni, senza pretendere alcun requisito previo per poterci amare e per offrirci la sua amicizia: Egli ci ha amati per primo» scrive il Papa all’inizio della sua enciclica, concludendo in un modo commovente, dettato da una passione vera per ognuno di noi e per il nostro destino: «Oggi tutto si compra e si paga […] L’amore di Cristo è fuori da questo ingranaggio perverso e Lui solo può liberarci da questa febbre in cui non c’è più spazio per un amore gratuito. Egli è in grado di dare un cuore a questa terra e di reinventare l’amore laddove pensiamo che la capacità di amare sia morta per sempre». Da qui, da una coscienza così, scaturisce una boccata di aria fresca che dovrebbe rimettere in discussione certi “si è sempre fatto così” che spesso appesantiscono le nostre iniziative: di questa gratuità «ha bisogno anche la Chiesa, per non sostituire l’amore di Cristo con strutture caduche, ossessioni di altri tempi, adorazione della propria mentalità, fanatismi di ogni genere che finiscono per prendere il posto dell’amore gratuito di Dio che libera, vivifica, fa gioire il cuore e nutre le comunità. Dalla ferita del costato di Cristo continua a sgorgare quel fiume che non si esaurisce mai, che non passa, che si offre sempre di nuovo a chi vuole amare. Solo il suo amore renderà possibile una nuova umanità». Benvenuti a casa di Francesco: da una parte, l’amore di Cristo; dall’altra, in antitesi, strutture caduche, ossessioni di altri tempi, adorazione della propria mentalità e fanatismi. Forse è per questo che sui media di ispirazione cattolica ho trovato poco al riguardo?
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