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Congresso mondiale delle famiglie: parla Massimo Gandolfini – Per un’ecologia umana integrale

Massimo Gandolfini, 67 anni, è il portavoce del Comitato difendiamo i nostri figli e Presidente del Family day. Nel 1977 si laurea con lode in Medicina e Chirurgia presso l’Università Statale di Milano, e dal 1997 dirige il Dipartimento di Neurochirurgia-Neurologia di un ospedale bresciano. È uno degli organizzatori del Congresso mondiale delle Famiglie (dal 29 al 31 marzo a Verona), che sta suscitando diverse polemiche e prese di posizione. In questa intervista esclusiva a Voce gli abbiamo chiesto di spiegarci che cosa sta succedendo.

Gandolfini, su questo Congresso delle Famiglie il cardinale Parolin, Segretario di Stato vaticano, ha detto: «Siamo d’accordo sulla sostanza, c’è qualche differenza sulle modalità». Come va letta questa presa di posizione?
«Io la leggo in maniera positiva: i temi che verranno trattati a Verona vedono la Chiesa cattolica assolutamente concorde. Per evitare di essere strumentalizzata, però, la Chiesa non manda un suo rappresentante ufficiale. È una motivazione condivisibile, vista la delicatezza della situazione».

I temi del congresso vanno dalla bellezza del matrimonio alle politiche per la famiglia, passando dai diritti dei bambini e dalla dignità della donna. Di questi, qual è il più importante per lei?
«Li riassumerei tutti in un unico punto, il terzo del nostro programma: “Ecologia umana integrale”. È una terminologia che usa molto papa Francesco, e per noi, che ci muoviamo nell’alveo dell’Amoris Laetitia e della Laudato si’, è il filo rosso che tiene insieme i vari argomenti».

Che cos’è questa “ecologia”?
«Lo ha ulteriormente specificato il Papa a Loreto qualche giorno fa. La famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio, costituita dall’unione di un uomo e una donna con il compito, diciamolo laicamente (sorride), di mantenere la specie. E il luogo di maggior benessere per l’accudimento e la crescita di un bambino è il rapporto con il papà e la mamma. Quindi, il rispetto di due principi fondamentali: famiglia come unione uomo-donna, e il diritto inalienabile del bambino di avere un padre e una madre».

Perché queste “evidenze”, ieri così chiare, oggi non lo sono più?
«Dal punto di vista pratico, perché si sono perse le categorie del semplice buon senso, sostituite invece da assiomi ideologici, prodotti da un pensiero che vede nella famiglia un nemico da combattere».

Quanto c’entra in tutto ciò il Nemico con la “enne” maiuscola?
«Lui, il Nemico, è l’autore di tutto questo, anche se capisco che un non credente faccia fatica a coglierlo. Per noi credenti è importante avere l’idea chiara di un’azione diabolica, perché, citando San Paolo, “la nostra battaglia non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti (Ef 6,12)”. La mia battaglia non è contro le persone, ma contro il pensiero malvagio che si oppone al Bene e alla Verità».

Anche nella Chiesa però le posizioni nei vostri confronti sono contrastanti.
«Credo che una parte di quelli che si professano cattolici, ma poi appoggiano leggi che vanno contro i principi fondamentali della dottrina della Chiesa, non sanno in realtà che cosa significa essere veramente cattolici. Come si può leggere nella Evangelium Vitae di san Giovanni Paolo II, “nel caso quindi di una legge intrinsecamente ingiusta, come è quella che ammette l’aborto o l’eutanasia, non è mai lecito conformarsi ad essa, né partecipare ad una campagna di opinione in favore di una legge siffatta, né dare ad essa il suffragio del proprio voto”. Quando sono in gioco i valori della sacralità della vita e del matrimonio, la retta coscienza è obbedire alla dottrina della Chiesa». A Verona saranno presenti il vice premier Matteo Salvini e il Ministro della Famiglia e della Disabilità Lorenzo Fontana. Luigi Di Maio ha detto invece che non ci sarà, perché «la considerazione della donna da Medioevo non ci rappresenta».

Come si sta muovendo questo governo sui temi che le stanno a cuore?
«Questo governo ci rappresenta in parte, soltanto per la “quota Lega”. I 5 Stelle, infatti, ci combattono. Detto questo, è chiaro che portare avanti politiche culturali ed economiche in favore della famiglia non è così semplice. Noi vorremmo molto di più, ma intanto nella Legge di stabilità sono stati previsti un miliardo e 400 milioni di euro in tre anni a sostegno di politiche familiari. Una goccia nell’oceano, certo. Ma intanto c’è».

Per le prossime elezioni, europee e amministrative, che indicazioni darete?
«La nostra proposta l’abbiamo fatta a tutti i partiti dell’arco costituzionale. Lega, Fratelli d’Italia e una parte di Forza Italia l’hanno accettata, e stanno facendo azioni politiche concrete in tal senso. Altri partiti, 5Stelle Partito democratico, Leu e +Europa, si sono schierati contro. Tenga presente che dietro alla loro definizione di diritti civili, c’è la legalizzazione dell’utero in affitto, l’apertura dell’adozione dei bambini alle coppie gay, la legalizzazione del suicidio assistito e dell’uso della cannabis. Di fronte a un posizionamento di questo tipo, per noi è automatico e naturale non dare il nostro voto a quei partiti che hanno temi del genere».

E il Popolo della Famiglia di Adinolfi ?
«Non ci rappresenta, più per un ordine strategico che valoriale. Strategico, perché oggi pensare di fare un partito etico è impossibile, significa buttare via i voti. Il voto di bandiera non serve a nessuno: noi vogliamo portare gente in parlamento».

Ma su certi temi, come quello dell’accoglienza dei migranti, i partiti che appoggiate non sono proprio allineati alla dottrina della Chiesa…
«Sappiamo bene che i partiti che in qualche misura sosteniamo hanno non poche ombre. Ma sui temi fondamentali, sui principi non negoziabili, siamo assolutamente concordi».

Lei non ha il timore che una battaglia di questo tipo porti solo a uno scontro tra opposte fazioni, che così non si parleranno mai?
«Guardi, l’unica cosa che si può fare è l’argine. Proviamo a immaginare un governo Pd-5 Stelle: crede davvero che cercherebbero una mediazione con noi? Io sono sicuro che farebbero passare le leggi immonde che hanno in mente. Pensiamo ai passati governi Renzi e Gentiloni. Noi avevamo mediazioni ragionevoli su unioni civili e fine vita. Nessuna delle nostre proposte è stata accolta. Il che vuol dire che quando quei partiti hanno la maggioranza, degli altri non gliene importa nulla».

Andrea Antonuccio

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