Nella piazza principale di Bosco Marengo la famiglia Bondi conduce da anni e con successo un’oasi di felicità gastronomica. La “Locanda dell’Olmo” (piazza Mercato 7; tel. 0131 29 91 86) attira non solo gourmet dai paesi limitrofi o dalla città, ma veri e propri turisti del gusto che, con la scusa della gita fuori porta, non perdono occasione per apprezzare una cucina della tradizione ben fatta, dove a prevalere sono quei sapori alessandrini (oserei dire fieramente e tipicamente “mandrogni”) oramai pressoché introvabili. Un locale ricco d’armonia e di buon gusto, dove Gianni, Andrea e Michela vi faranno sentire a casa vostra.
Cominciate con la battuta di fassone all’albese e scaglie di Parmigiano 36 mesi, il peperone con salsa tonnata ed aceto balsamico, la torta pasqualina con fonduta, per proseguire in modo egregio con la lasagnetta al forno carciofi e besciamella, con i rabatòn gratinati, i tagliolini con asparagi, pomodorini e guanciale, con il risotto alla finanziera di capretto. Tra i secondi piatti non perdetevi i salamini del mandrogno con il bagnetto rosso, la cima alla genovese, le piccole milanesi di capretto, il girello di fassone al sale. E per concludere, dopo la ghiotta e lodevole selezione di formaggi, tuffatevi dolcemente nella coppa agli amaretti di Gavi o nel polentino boschese con pere al Barbera; senza dimenticare bunet, timballo di gianduja e salsa di fragole, torta di nocciole e zabaione freddo, torta di mele e crema al limone. La carta dei vini non è mai statica e propone un aggiornamento continuo ed intelligente: concentrata ovviamente sul Piemonte, non trascura accenni interessanti fuori regione. Ma a colpirvi saranno i vini di famiglia. Già, perché la famiglia Bondi ad Ovada produce una manciata di etichette da applauso, tra le quali spiccano il Dolcetto d’Ovada “Nani” e l’Ovada Docg (sempre da uve Dolcetto) “D’Uien”. Di quest’ultimo ho assaggiato l’annata 2013: un campione di eleganza e di persistenza, dove la mora e la ciliegia si rincorrono al naso ed in bocca quella nota ammandorlata, tipica del Dolcetto, fa da contorno ad un sorso ricco, avvolgente, morbido, quasi vellutato. Che bravi!
Roberto Formica