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Santa Pasqua

«Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!»

Dal Vangelo secondo Giovanni

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.

Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

Gv 20,1-9

Celebrazione di Resurrectione Domini

Domenica 12 aprile celebrata dal nostro vescovo monsignor Guido Gallese alle ore 16 dalla Cattedrale trasmessa in diretta sul canale YouTube “Diocesi di Alessandria” su Radio Voce Spazio sui 93.800 FM su Radio Gold TV canale 654 del digitale terrestre

I consigli di don Giuseppe Bodrati
parroco delle quattro comunità di Valenza e amministratore parrocchiale di Monte Valenza

«La domenica di Pasqua celebreremo una Messa alle 18.30 in diretta su Facebook. Nel pomeriggio vorremmo dare un segnale di vicinanza ai valenzani: stiamo lavorando per consentire a don Santiago di girare su un camioncino con esposto il Santissimo Sacramento così da consentire alle persone che si affacceranno al balcone di salutare il Signore che è risorto. Per le famiglie con bambini daremo dei suggerimenti sempre su Facebook. Un’idea è quella di recuperare la tradizione orientale delle uova dipinte: si possono nascondere in casa assieme a delle piccole sorprese e farle cercare dai bambini».

Don Giuseppe, in  che modo ha tenuto i contatti con i suoi parrocchiani in questa quaresima?
«Abbiamo cercato di stare vicino ai fedeli con gesti semplici e tangibili: per la domenica delle palme abbiamo chiesto a tutti i bambini di disegnare sui fogli dei rametti di ulivo, di ritagliarli e appenderli alle porte, anche di quelle dei vicini di casa, per dare un segno di vicinanza. Tra le cinque parrocchie affidate a me c’è anche quella di Monte Valenza, una delle più piccole ma il cui patrono è Sant’Eusebio, che è anche patrono della regione Piemonte. Sul campanile c’è un impianto di filodiffusione molto potente attraverso il quale abbiamo fatto sentire le nostre preghiere».

E via Internet che proposte avete pensato?
«Abbiamo una pagina Facebook che si chiama “Chiese in rete Valenza” dove trasmettiamo tutti i giorni la messa: ci stupiamo sempre del numero dei contatti, ci sono più persone che seguono online di quelle che vengono in chiesa di solito! Le celebriamo io, don Abele Belloli e don Franco Farenga, in Duomo. Per la quaresima abbiamo fatto trasportare il quadro che rappresenta la madonna della pietà, affiancato dai reliquiari di San Giacomo Minore, San Massimo e il beato Gerardo Cagnoli, che è nato a Valenza ma è molto venerato nel Sud Italia».

Ha utilizzato anche whatsapp?
«Certamente. Abbiamo diversi gruppi, come quello della Madonnina, di Sant’Antonio, dell’oratorio, del Duomo, il gruppo della Parrocchia Sacro Cuore, il gruppo dei Catechisti e dei ministri straordinari della Comunione. Inoltre il clero della zona ha un gruppo con i Sacerdoti e i Diaconi, e ogni catechista ha poi un gruppo dedicato ai suoi ragazzi. In tutti cerco di diffondere messaggi e riflessioni. Prima usavo questo canale per comunicazioni brevi ed essenziali, ora mi capita di inviare interi brani di Vangelo, preghiere, documenti della Cei, le pillole antivirus del nostro Vescovo. La risposta è molto positiva: le persone leggono e rispondono, molti seguono le pillole: lo trovano uno strumento utile in questo momento di difficoltà. Nel triduo della settimana santa manderemo anche una video – riflessione, dove sarò io a parlare, per prepararci alla Pasqua. Siamo ben attrezzati, abbiamo una buona telecamera».

Come è cambiata la cura delle anime?
«Molti miei parrocchiani si stanno interrogando sulle scelte fatte finora. Come ci ricorda la pedagogista Chiara Scardicchio, dalle ferite possono nascere feritoie: questo dramma che stiamo vivendo può essere occasione di riorientare la propria vita».

Zelia Pastore

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