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Ripartiamo dai giovani, senza dimenticare i più anziani

“Fede e medicina” di Franco Rotundi

Alla nostra ripartenza, meglio dire: alla nostra rinascita, dobbiamo affrontare moltissimi problemi, con all’orizzonte la paura di un’altra “ondata” di contagi e malattie. I problemi principali sono quelli legati alla crisi economica, sociale, culturale in cui è sprofondata la nazione, particolarmente i nostri amati giovani, i quali, piaccia o meno a noi vecchi, costituiscono il futuro e la speranza.

È giusto, dunque, non dare ai giovani la scuola, istruzione e cultura, non certo il simulacro tecnologico della didattica a distanza, è giusto non fare ripartire turismo, cultura teatrale e cinematografica, pellegrinaggi, privare ancora i giovani e meno giovani di una accettabile vita di relazione intrinsecamente umana (pur con tutte le accettabili cautele), a immagine e somiglianza di Dio Creatore? Non dimentichiamo che la divisione, il creare individualismo e solitudine fisica e spirituale è puramente satanica; e diavolo significa colui che divide: le persone, le famiglie, le comunità, le nazioni; e la divisione è preambolo della distruzione.

Non è giusta questa divisione e privazione senza prospettiva; ed il problema demografico, la società vecchia ed inevitabilmente marcia messa in ginocchio dal virus e da ogni altro microrganismo ha rivelato finalmente e fino in fondo la sua fragilità, la sua mancanza di prospettiva e di speranza. Ripartire dunque dai giovani (che non vuole dire abbandonare o sacrificare i vecchi), dalla famiglia unica vera e fertile, dalla sessualità intesa come intima, vera, completa relazione umana ordinata e aperta alla vita: questa la unica vera speranza.

Questo è il grande lavoro che ci aspetta. Lo devono fare tutti insieme le madri ed i padri, le famiglie, la scuola, il mondo sano del lavoro, della produzione e della solidarietà e della vera assistenza; lo devono fare veramente i medici chiamati a dare vere risposte e programmi, non semplicemente bollettini quotidiani e pur legittime richieste di aiuto. Infine, principalmente l’insegnamento e la partecipazione della nostra fede cattolica: per la Vita, sacra, sempre, e prima di ogni altra cosa.

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