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Una rete per sostenere le famiglie in difficoltà

Pastorale della famiglia

Il progetto “1 euro a famiglia”, creato da Fondazione Forum Famiglie, ha lo scopo di sostenere famiglie con figli che si trovano in una situazione temporanea di difficoltà economica, spesso acuita dalla pandemia. A parlarci dell’iniziativa è Silvia Cresta (nella foto di copertina), della Pastorale familiare della nostra diocesi.

Silvia, che cos’è “1 euro a famiglia”?

«L’iniziativa si rivolge a quei nuclei familiari che in maniera improvvisa e inaspettata non riescono a far fronte alle spese di gestione familiare, a mutui o utenze, e che difficilmente si trovano a chiedere aiuto alle nostre Caritas. L’iniziativa, realizzata da operatori tutti volontari, è stata resa nota in occasione di un incontro a livello regionale degli uffici pastorali della famiglia del Piemonte. Un progetto importante, approvato anche dalla Cei, così come ha ricordato il segretario monsignor Russo: “Si tratta di una vera e propria rete di famiglie per le famiglie in grado di sostenersi a vicenda. È un’iniziativa che incrocia anche quella della Rete che ascolta, il progetto della Chiesa italiana”».

Come si fa a partecipare?

«Visitando la piattaforma fondofamiglie.org, a cui può accedere sia chi si trova in difficoltà sia chi vuole dare un contributo. È importante far conoscere questo strumento anche per la sua semplicità: è possibile inviare la richiesta di sostegno, in modo del tutto anonimo, accedendo a una rete di servizi di supporto di consulenza familiare. Di seguito, una commissione verificherà i requisiti e delibererà per fornire i benefici del fondo famiglie. La famiglia richiedente verrà seguita fino alla risoluzione delle criticità: non si parla solo di esclusivo aiuto economico, ma anche di sostegno a tutto tondo. Il Forum, inteso come rete di famiglie, offre un meccanismo virtuoso volto a un sostegno reciproco nel tempo per superare gli effetti economici e sociali negativi scaturiti dalla pandemia».

Come è possibile donare?

«Sul sito fondofamiglie.org si può donare seguendo le indicazioni riportate. È richiesto, da qui il nome del progetto, l’impegno minimo di 1 euro al mese. Ma ovviamente è possibile contribuire con una cifra unica a scelta».

E nella nostra diocesi?

«Il progetto è stato presentato al nostro vescovo, monsignor Guido Gallese, che da subito ha accettato la proposta e ha voluto devolvere un contributo derivante da una quota prevista dal budget del nostro ufficio, non utilizzata per l’inattività durante i vari lockdown. Noi intanto cerchiamo di creare iniziative valide per il sostegno futuro di questo sistema virtuoso di mutuo aiuto tra famiglie. Abbiamo pensato a come monitorare questo progetto: il sistema è centralizzato, ma lo staff si mette in contatto con i centri di ascolto, Caritas o consultori familiari della zona di residenza dei provenienti, per rispondere meglio alle esigenze delle famiglie. Ci auguriamo che “1 euro a famiglia” coinvolga sempre di più la nostra diocesi e il nostro territorio, per stringere le maglie benefiche di questa rete».

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