“Il punto di vista” di Adriana Verardi Savorelli
Passeggio lungo la strada, mi fermo, guardo sorpresa e raccolgo nell’erba del fosso… Strane foglie, mai viste prima, quasi tutte con sovrapposizioni di immagini di altre foglie colorate bianche, gialle e arancioni. Poco distante incontro un vicino di casa ed entusiasta per la novità gli faccio vedere le preziosità che ho tra le mani. Lui le guarda attentamente, poi mi dice cosa pensa: quelle foglie sono semplicemente malate.
Come è possibile? Sono così belle! Forse l’amico si sbaglia. Penso a quanto è misteriosa la natura. Difficile definirle, per me sono come opere d’arte create da un fantasioso pittore. Ricordo il volto amico di una giovane afflitta da problemi di salute mentali molto seri. La conosco nel giardino di una Casa di Cura dove è seguita da medici professionisti e assistita amorevolmente dalle reverende suore. Una bella giovane soggetta a improvvisi cambi d’umore: ora allegra e comunicativa, poi triste e silenziosa.
Dopo le prime parole per conoscerci la giovane mi dà fiducia e inizia a raccontare della sua vita passata e presente, della sua fatica di vivere. All’improvviso si alza dalla panchina, mi dice di non muovermi e di aspettarla perché deve andare in camera a prendere qualcosa. Quasi di corsa va e poi ritorna un po’ agitata, con il fiatone… Ha tra le mani una cartella che apre e davanti a me appaiono tanti disegni. Sono rappresentate donne imperfette, senza gambe o braccia, gli occhi appena accennati, in genere chiusi, bocche sottili quasi inesistenti, capelli tanti, lunghi o corti e riccioluti, vestono abiti alla moda, in bianco e nero, pochissimi colorati.
«Ti piacciono? O sono… Dimmi la verità, non mi offendo!». «No! Non sono come tu dici, ma a me piacciono gli abiti colorati». «Ne vuoi uno? Scegli tu, così avrai un mio ricordo». Accetto l’invito e fra la moltitudine scelgo l’unico disegno di una perfetta modella longilinea, capelli neri, grandi occhi castani, un abbozzo di sorriso sulle rosse labbra, un lungo abito da gran sera, verde brillantato. «Sai, deve andare a ballare e lei vuole essere ammirata».
Ecco, in quella giovane scopro qualcosa di nascosto che viene alla luce del sole… Come le foglie assai strane che ho tra le mani e hanno una bellezza che stupisce.
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