Collegio Santa Chiara
Con i suoi 110 eventi tra degustazioni, concerti e letture teatrali sabato 10 settembre la manifestazione “Aperto per Cultura” è tornata a illuminare le vie della città di Alessandria. A questa edizione per il primo anno ha partecipato anche il Collegio Santa Chiara, mettendo a disposizione i propri spazi per tre momenti: il concerto dell’Ensemble di Saxofoni del Conservatorio Vivaldi di Alessandria, che si è tenuto nel cortile alle 18.30, a cui ha fatto seguito la conferenza-lettura, a cura del Centro di cultura dell’Università Cattolica, su “Mario Luzi e la ricerca della luce nel Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini” della professoressa Barbara Viscardi. Al Favorite!, l’osteria contemporanea all’interno delle mura del Collegio e aperta sia agli studenti residenti sia al pubblico, il piatto principale della serata è stata l’acciuga, protagonista di una degustazione di frittura e bruschetta organizzata a partire dalle 19 dallo staff del locale in collaborazione con “Monferrato to taste”. Abbiamo chiesto a Carlotta Testa (al centro, nella foto), la direttrice del Collegio, di raccontarci come il Santa Chiara ha aperto i suoi cancelli alla città.
Carlotta, come è andata l’esperienza di “Aperto per Cultura”?
«Benissimo! Per noi è stato significativo partecipare a questa rassegna perché abbiamo avuto la possibilità di riportare le persone in questo luogo, di farlo conoscere: il nostro Collegio a volte sembra una presenza invisibile, eppure al suo interno ospita tante realtà ed è sempre più vivo. Per questo sono stata felice di vedere un consistente flusso di gente entrare nella nostra struttura in occasione degli eventi che abbiamo ospitato».
In che modo sei stata coinvolta come direttrice del Collegio Santa Chiara?
«Innanzitutto ho preso parte alla preparazione di questa giornata: ho cercato di coinvolgere gli studenti presenti in sede anche se il gruppo non era numerosissimo, dato che l’anno accademico deve ripartire e molti ragazzi sono ancora a casa. Insieme a loro e con l’aiuto del personale del Collegio abbiamo allestito tutto quello che serviva per il concerto e il momento di lettura. Mi sono poi messa a disposizione per tutte le necessità emerse nel corso della giornata, come l’accoglienza delle persone che sono venute a visitare il Collegio, che sono state davvero tantissime».
Come hanno contribuito i ragazzi?
«Si sono dati disponibili innanzitutto ad accogliere le persone che entravano al Santa Chiara e a raccontare loro la storia di questa struttura. Sono stata molto contenta di vedere come si sono messi in gioco anche in questa veste di “Ciceroni”: prima che i visitatori arrivassero, ci siamo presi un momento per raccontare agli studenti le origini di questo stabile, la sua storia, quando è stato costruito e le sue vicissitudini nel corso del tempo. Loro hanno ascoltato con grande attenzione, per poter riportare al meglio tutti i dettagli. Ai “turisti” occasionali di questo sabato i ragazzi si sono presentati proprio come studenti del Collegio e hanno raccontato anche, oltre alla storia e ai dettagli architettonici, la loro personale esperienza all’interno della struttura. Si sono veramente messi in gioco e ho proprio apprezzato il senso di orgoglio di essere residenti in questo luogo che traspariva dalle loro parole. Parlando poi, nei giorni successivi, di come era andata la serata, ho percepito che anche per i ragazzi è stata una bella esperienza: si è creato un bel clima di collaborazione tra di loro e con lo staff. Mi hanno anche proposto alcune loro idee per portare altri studenti in Collegio e far sì che questo luogo sia sempre più vivo!».
Cosa ti ha colpito di questa serata, oltre alla disponibilità degli studenti?
«C’è un altro episodio che vorrei raccontarvi. Grazie al fatto che siamo stati inseriti nella mappa di “Aperto per Cultura” abbiamo visto arrivare tante persone che, passeggiando per Alessandria, sono entrate per dare anche solo un’occhiata. Tra questi abbiamo ricevuto diverse visite di persone che avevano frequentato il Collegio quando era un’istituzione scolastica e ci hanno condiviso i loro ricordi. Tra tutti mi ha colpito un anziano signore che, osservando il cortile, ha ripercorso i momenti in cui da bambino giocava a calcio tra le mura del nostro Collegio. Ci ha raccontato, quasi commuovendosi, che si ricorda ancora il campo polveroso in cui ha passato tanti pomeriggi della sua infanzia, condividendo con noi la sua emozione nel vedere questo luogo cambiare forma, ma anche la sua gioia nel vederlo di nuovo abitato da giovani e vissuto dai cittadini di Alessandria».
Zelia Pastore
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