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In cucina con i ragazzi del Santa Chiara/2

Collegio Santa Chiara

Pollo e mela, ma anche nuggets di soia e susine: chi pensa che l’insalata estiva sia solo lattuga, pomodoro e scatolette può trarre ispirazione per accostamenti inediti e creativi dalle insalate di Emma Massucco (nella foto), 19 anni, studentessa al primo anno di Scienze Biologiche. Arriva da Roata Chiusani, un paesino di 560 persone in provincia di Cuneo e da settembre 2021 vive al Collegio Santa Chiara. Ci siamo fatti raccontare sia come vive il Collegio sia come assembla le sue creazioni culinarie.

Emma, come sei venuta a conoscenza del Collegio Santa Chiara?

«Facendo ricerche su Internet: mi serviva un posto dove studiare tranquilla e allo stesso tempo che fosse comodo per gli spostamenti. Si presentava molto bene e con molti servizi: sono andata a conoscere la struttura e la sua direttrice e ho subito deciso di trasferirmi lì».

Come ti trovi, dopo 9 mesi che sei qui?

«All’inizio pensavo sarebbe stato difficile: sono abituata a stare con tante persone avendo una famiglia numerosa, sono la maggiore di quattro figlie, ma ero un po’ preoccupata per quanto riguarda il fattore “nuove amicizie” perché non sono molto estroversa… Fin da subito però sono stata rassicurata da Ilaria (che i lettori di Voce già conoscono, perché l’anno scorso ci ha dato la ricetta della “Fregola sarda con i frutti di mare”, ndr). Lei è l’anima del Collegio, quella che propone appuntamenti come la serata “arancini&pizza” per farci stare tutti insieme. È la prima persona che ho conosciuto quando sono entrata qui. Mi ricordo di averle chiesto questo: “Non posso stare sempre chiusa in camera ed evitare di parlare con le persone, vero?”. Lei è stata molto indulgente nella risposta (sorride). Dopo 9 mesi penso di essere cresciuta sotto questo punto di vista: sono meno chiusa, ho creato molti legami con persone splendide e sono molto più socievole… Tranne al mattino: tutti i miei amici sanno che è vietato parlarmi prima del caffè».

Rispetto a esperienze di tuoi “colleghi” di Università che vivono in strutture con un’altra impostazione o in appartamenti, cosa trovi di diverso al Santa Chiara?

«Penso che la cosa bella di questo Collegio sia trovare persone pronte ad aiutarti e a starti vicino quando hai bisogno, come se ti trovassi in una seconda famiglia. Faccio un esempio semplice: io sono terrorizzata dai ragni. Due settimane fa Ilaria, aracnofobica anche lei, è comunque venuta in mio soccorso. Un altro aspetto caratteristico di questo posto riguarda la modalità di risoluzione dei problemi: se si è rotta una lavatrice o se si è fulminata una lampadina, scriviamo a Carlotta e il problema viene risolto. Anche il fattore “sicurezza” è importante: siamo tanti e se abbiamo bisogno qualcuno c’è sempre. C’è una bella differenza tra essere in trenta rispetto a essere in tre o quattro… Ma una delle cose più importanti per me è la signora Anna (sorride). Lei tecnicamente si occupa delle pulizie della cucina e delle camere, ma ci tratta come se fossimo suoi nipoti. Se mi vede a colazione mi chiede come sto, se le sembro stanca si preoccupa, se c’è un ragno intorno a me, mi salva».

Il fatto che nel Collegio Santa Chiara ci sia una cappella interna per te è un aspetto rilevante?

«Secondo me è d’aiuto per chi cerca un po’ di serenità. Il lunedì, che è il giorno in cui c’è la Messa, viene in Collegio don Andrea: è utile per parlare con qualcuno che non sia il solito amico, per avere un punto di vista diverso sulle cose. Durante la sessione invernale con noi è stato molto presente: mi ricordo che durante la preparazione dell’esame di matematica ci aiutava a “staccare”, a chiacchierare un po’ per riprendere a studiare con la mente più reattiva».

Cosa ti porti a casa di utile per la tua vita, che puoi dire di aver imparato qui?

«Sicuramente in Collegio ho imparato ad organizzare la mia quotidianità meglio rispetto a quanto facessi prima. Sono anche riuscita a crescere e a non temere troppo il confronto con persone nuove, visto che ne arrivavano quasi ogni mese».

Le insalate di Emma

Prosegue il nostro appuntamento culinario con i ragazzi del Collegio Santa Chiara. Emma Massucco, di cui trovate l’intervista qui a fianco, ci propone due fresche ricette per affrontare il caldo estivo con un pieno di sana energia.

Insalata di pollo e mela verde

Ingredienti (quantità per una persona):

  • 80 g di lattuga;
  • 70 g di pollo;
  • 1 mela verde («La mia preferita, perché non è dolce e si sposa bene con gli altri ingredienti»);
  • 2 Biraghini piccoli.
  • Per la salsa: mezzo avocado, olio q.b.

Procedimento.

«Scaldate il pollo in padella con un filo d’olio, eventualmente aggiungendo un po’ di salvia o del rosmarino in polvere. A cottura ultimata, tagliatelo a pezzettini e mettetelo in una ciotola assieme alla lattuga. Sbucciate la mela e tagliatela a pezzi piccoli: aggiungetela quindi all’insalata. Da ultimo, spezzettate due Biraghini e mescolate per bene la vostra insalata. Per il condimento consiglio di non mettere molto sale, perché i Biraghini già contribuiscono a dare sapore. Si può guarnire con delle noci, un po’ di olio di oliva o una salsa ottenuta mixando olio, limone e dell’avocado (schiacciato con la forchetta, se non avete il frullatore dove frullarlo)».

Insalata di crocchette di soia e susine

Ingredienti:

  • 80 g di insalata mista;
  • 70 g di nuggets di soia;
  • 2 Biraghini piccoli;
  • 3 susine;
  • una manciata di noci.

Procedimento.

«Fate scaldare i nuggets in padella con un filo d’olio e una volta pronti, aggiungeteli all’insalata che avrete già adagiato in una ciotola. Sbucciate (o lavate bene sotto l’acqua) le tre susine, tagliatele a pezzetti e metteteli nella ciotola. Infine, tagliate i due Biraghini a pezzi piccoli e sbriciolate le noci: unite anche questi ingredienti e mescolate per bene. Per il condimento, l’ideale è una salsa allo yogurt oppure alle erbette».

Zelia Pastore

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