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Saremo degni di vedere il volto di Dio?

L’Editoriale di Andrea Antonuccio

Care lettrici, cari lettori,

purtroppo le notizie (confuse e contradditorie) che riceviamo dalla Terra di Gesù sono sempre più drammatiche. Il numero dei morti aumenta: non solo militari, ma anche civili. Anche bambini… No, i bambini no. Non dormiremmo la notte, e di giorno piangeremmo lacrime amarissime, se solo riuscissimo a immedesimarci in quella situazione.

Pensiamoci, se ce la facciamo: nostro figlio (o nostro nipote) potrebbe essere vittima, anche solo potenziale, di un conflitto assurdo, dettato da odi antichissimi e da brama di potere (che qui si traduce nel voler annientare l’altro, senza se e senza ma).

Dobbiamo ammetterlo: il solo immaginare una cosa del genere, pur a migliaia di chilometri di distanza, è un dolore che lacera le carni e ci toglie il fiato. So che tra voi, carissime e carissimi, ci sono persone che hanno vissuto la morte di un figlio: ecco, voi sapete che cosa significa. I bambini, di Gaza o di Gerusalemme, sono il futuro di quelle terre. Ora negli occhi hanno solo la morte, cresceranno nel desiderio di vendicarsi. “Chi invece scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare” (Mt 18,6).

E ancora: “Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli” (Mt 18,10). Questa guerra è uno scandalo: della ragione, innanzitutto, intendendo come ragione tutto ciò che ci fa vivere con umanità, non un “ragionamento” (nelle guerre i ragionamenti ci sono, eccome) o un calcolo.

Chi disprezza uno solo di quei piccoli esseri (a Gaza come in Israele) difficilmente vedrà la faccia del Padre che è nei cieli. E noi, che in fondo continuiamo a fare la vita di sempre (almeno finché non ci bombarderanno): noi saremo degni di vedere il volto di Dio?

direttore@lavocealessandrina.it

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