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Chiamati a portare la gioia della Gmg a tutti i giovani che incontreranno

Carlotta Testa, Pastorale giovanile della diocesi di Alessandria

«Il tema di quest’anno della Veglia missionaria, “Cuori ardenti, piedi in cammino” ci ha appassionato. Un messaggio esplicito per tutti su cui abbiamo potuto riflettere. In un buon clima di preghiera, festa, e una testimonianza speciale di padre Christian Carlassare (vescovo di Rumbek, nel Sud Sudan, ndr) portata da don Valerio Bersano». A raccontarcelo è Carlotta Testa della Pastorale giovanile della Diocesi di Alessandria, che ha organizzato un incontro in occasione della Giornata missionaria mondiale. Aperto a tutti: sia ai ragazzi che hanno partecipato alla Gmg 2023, sia a coloro che non sono riusciti a partire per Lisbona.

Carlotta, raccontaci di sabato.

«Abbiamo convocato i ragazzi per l’incontro post Giornata mondiale della Gioventù. Anche se, in realtà, l’invito era aperto a tutti i giovani della Diocesi che avevano desiderio di partecipare. Un momento insieme in cui volevamo far sperimentare anche a chi non è stato a Lisbona il clima della Gmg. Vivendo, sempre insieme, la Veglia missionaria».

Ci spieghi il programma?

«In totale i giovani erano una cinquantina, e con loro ci siamo ritrovati al Collegio Santa Chiara alle 18.30. Abbiamo mostrato la prima puntata del podcast “Obrigado” (realizzato da LaV Comunicazione, ndr) che ha raccontato bene la Gmg anche a tutti coloro che non vi hanno partecipato. Poi abbiamo fatto dei giochi insieme, in un clima di festa e di gioia, e al termine abbiamo cenato insieme. Infine, ci siamo spostati con i ragazzi nella chiesa di Santa Maria di Castello dove c’è stata la Veglia».

Come li hai visti, questi giovani?

«Il loro primo desiderio era quello di rabbracciarsi. E questo fa capire quanto la Gmg entri nella vita delle persone. C’era una forte voglia di rivedersi, dopo aver vissuto questa esperienza insieme. Poi c’era il desiderio di introdurre i “nuovi”. Molti di loro sono stati proprio portati da amici che sono stati a Lisbona. All’inizio, rendersi conto che c’è già un gruppo solido, che ha vissuto una esperienza importante, può farci sentire come un pesce fuor d’acqua (sorride). Ma essendo tutti giovani accompagnati da un gruppo o da una parrocchia, i nuovi si sono subito ambientati, creando un bel clima di amicizia e scambio. Il gruppo si allarga, e questa è una cosa molto bella».

È stata una scelta voluta quella di far coincidere la Veglia con l’incontro post Gmg?

«No, non è stata voluta. Poi però abbiamo letto il tema della Giornata missionaria, e questo “Cuori ardenti, piedi in cammino” ci ha fatto sussultare. Perché è stata proprio l’esperienza che i nostri ragazzi hanno vissuto alla Gmg. E così abbiamo pensato di vivere un momento di preghiera intenso, che potesse far riflettere tutti su questo tema».

La Veglia si è conclusa con un dono particolare.

«Intanto vorrei ringraziare i sacerdoti, è sempre importante la loro presenza affinché l’attività riesca al meglio. La preghiera è stata presieduta dal Vescovo, insieme con don Valerio Bersano, direttore dell’Ufficio Missionario della nostra Diocesi. Al termine, abbiamo lasciato ai ragazzi un piccolo regalo. Un anno fa, alla Veglia missionaria, quando abbiamo convocato i giovani partenti per la Gmg, abbiamo donato loro una pergamena come mandato. Adesso, dopo l’esperienza di Lisbona, abbiamo regalato un Vangelo. Come dono, come punto di ripartenza, ma anche come punto fermo da cui attingere durante la propria vita quotidiana. Adesso questi ragazzi sono chiamati a portare la loro testimonianza e la gioia della Gmg a tutti i giovani che incontreranno».

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