Comunicazioni sociali della Diocesi
La Comunicazione Sociale della nostra Diocesi ha come unico scopo, la relazione. Abbiamo iniziato così quattro anni fa, più o meno in questo periodo. Le facce dei partecipanti alla riunione di presentazione del progetto erano un po’ smarrite, si aspettavano proposte tecniche o soluzioni a problemi decennali. Invece, il punto forte delle nostre Comunicazioni Sociali è che non è (solo) un ufficio che gestisce gli strumenti di comunicazione della Diocesi, ma è un vero e proprio sistema di comunicazione che attraverso la relazione cerca di integrarsi con la comunicazione locale. Questo diverso punto di vista, dopo questi anni di lavoro, ha portato dei risultati pastorali e di comunicazione che non ci aspettavamo.
È un sistema che incide sulla realtà: siamo tra le poche diocesi del Piemonte che riesce a raggiungere un numero più ampio di persone rispetto all’utenza specifica dei propri strumenti. E non parlo di una diffusione delle informazioni (cosa, dove, come e quando), ma un’informazione di senso, dialogante e partecipativa (perché). Quindi l’oggetto della comunicazione integrata per la “Festa della Madonnina dei Centauri” non si è concentrata sulle informazioni dell’evento in sé, ma sul motivo per il quale, nonostante le restrizioni e l’assenza del motoraduno, i motociclisti hanno voluto rendere omaggio alla loro Protettrice.
Molto spesso assistiamo a un giornalismo stanco, costretto a rincorrere la notizia, quello del titolo che colpisce e delle pubblicazioni tempestive anche se incomplete, ma oggi le persone hanno la necessità di andare al centro della notizia, non si accontentano più della superficie. E gli strumenti come lo smartphone iniziano a essere utilizzati proprio in questo modo, proprio per approfondire. In questi 20 anni è cambiato tutto e per stare al passo con i tempi e i cambiamenti della società, abbiamo deciso di superare definitivamente la logica della contrapposizione e della concorrenza tra strumenti di comunicazione (diocesani e non) e puntare su una comunicazione integrata, che potesse partire da uno strumento che non è nuovo, ma che in questi mesi è stato il vero protagonista per tutti: il video.
È stata questa la nostra risposta al “lockdown”, sia per la Salve che per la Madonnina dei Centauri, e le persone hanno apprezzato. Abbiamo raggiunto numeri importanti che da soli non avremmo potuto raggiungere: oltre 15 mila persone hanno visto la Celebrazione Eucaristica al Santuario di Castellazzo, hanno ascoltato sacerdoti, motociclisti, sindaci e personaggi pubblici, parlare delle loro attività e del loro rapporto con la Madonna dei Centauri.
Hanno capito cosa c’entra la moto con una vita di fede grazie alla testimonianza di don Filippo Cappelli, hanno ascoltato il sindaco di Alessandria e di Castellazzo parlare di “green” e delle comunità che amministrano. Hanno goduto delle testimonianze personali di Franca Carnevale di Avis Alessandria, Luciano Mariano presidente della Fondazione Solidal, Vittorio Ferrari di Ascom e Manuela Ulandi di Confesercenti. Hanno ascoltato il punto di vista di b, rettore del Santuario, e il suo desiderio di vivere anche il resto dell’anno insieme ai Centauri. E poi Rocco Lopardo della Federazione Motociclisti Italiani e Gianni Scovazzo di Fmi Piemonte, che hanno sostenuto e ringraziato il Motoclub e il Vespaclub di Castellazzo per aver lavorato con la Diocesi alla realizzazione dell’evento.
Il nostro obiettivo, come Comunicazioni Sociali, ma lasciatemi dire come Chiesa, è di andare dove ci sono le persone, vivere con loro le piattaforme moderne, accompagnarle e imparare il nuovo linguaggio. Raccontare la fede su più piattaforme con un nuovo linguaggio, come gli apostoli che si incamminano per le strade di tutto il mondo. Grazie a questi eventi siamo riusciti a mantenere la tradizione, tradendo la tradizionalità, cioè abbiamo dato una risposta adeguata alla realtà di oggi, modificata dal Covid-19. Abbiamo trasformato una difficoltà in una risorsa, come direbbe il Vescovo, siamo stati “apocalittici”.
Enzo Governale
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