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Sottoporsi alle cure: un atto di umiltà

“Fede e medicina” di Franco Rotundi

Bene ha fatto il Santo Padre a esortare il popolo cristiano ad accedere alla vaccinazione Covid, anche come atto di responsabilità della comunità e come speranza di uscita. Ho colto anche un richiamo ad un’idea che ho sempre avuto: talvolta sottoporsi alle cure è un atto di umiltà, e io molte volte umile non lo sono stato. Tuttavia, occorre fare una altra riflessione sul rapporto scienza medica-società e popolazione.

Negli ultimi decenni la fiducia nella scienza medica e cresciuta molto, forse purtroppo, in parallelo, è decresciuta la Fede in Dio, quasi le due cose fossero in contraddizione. Inoltre le persone della nostra epoca sono giustamente diventate molto esigenti, pretendendo dalla Medicina risposte molto più avanzate di un tempo, in tema di diagnosi, terapia e prognosi. Questo aspetto ha però subito una brusca svolta in questo anno di pandemia.

Le persone si sono fidate ciecamente di ciò che gli scienziati loro proponevano, anche di dati sanitari perlomeno poco accurati clinicamente: hanno accettato dure restrizioni e dispositivi, senza chiedere prospettive precise e analisi profonde. Ha prevalso la paura dell’immediato sulla esigenza del vivere futuro. Soli si muore, questo ci hanno sempre detto: in questi giorni i dati dell’Ospedale Bambin Gesù hanno riportato un grosso aumento dei tentativi di suicidio e autolesionismo fra i 12 e 18 anni. Carenza di relazioni: niente scuola, niente sport, niente cultura e svago sociale, che portano a tensione psichica.

Nessuno scienziato, avendo capito poco, ci dice quando potremo sperare in una vita normale, nemmeno con il vaccino, sulla cui efficacia peraltro, non è “lecito” dubitare, e al quale esortiamo tutti. Agli uomini di scienza nessuna accusa di poca competenza, o tantomeno di negligenza e malafede. Soltanto però la constatazione che la scienza negli ultimi mesi ha dato risposte molto deludenti, influenzando una politica deludente ancora di più.

Un’esortazione dunque a rivolgersi davvero alla Madonna, non per svalutare, anzi per valorizzare il lavoro dei medici. Il virus è un frammento di genoma, un’impronta della Creazione: può essere limitato, non spento, se non proprio dal Creatore. Fede e Ragione sono due ali per volare verso l’Alto: non possiamo fare a meno né dell’una, né dell’altra.

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