“Alessandria racconta” di Mauro Remotti
Tra i tanti capolavori esposti al Museo del Prado di Madrid è possibile ammirare anche il quadro intitolato Las Meninas (nella foto), realizzato nel 1656 dal celebre pittore Diego Velázquez. Nella parte centrale dell’opera è raffigurata l’Infanta di Spagna Margarita Maria attorniata dalle damigelle d’onore e da due nani di corte: Maria Barbola (detta Barboleta) e Nicolasito, il quale stuzzica con un piede il mastino iberico della figlia del re.
Quest’ultimo personaggio risponde al nome di Nicola Pertusato (o Pertusati) nato nel 1635 da Gian Matteo e Margherita Cova appartenenti a una nobile e antica famiglia alessandrina originaria del borgo di Retorto, vicino a Predosa. Nicola ha tre fratelli: Luca (che diventerà senatore del ducato di Milano e poi reggente del consiglio), Angela (che andrà in sposa a Carlo Sinibaldi) e Cristoforo (anch’egli affetto da nanismo). Appena quindicenne, grazie ai buoni uffici della regina Marianna d’Austria, entra alla corte di Filippo IV di Spagna.
Nei palazzi nobiliari d’Europa i nani erano una presenza costante: «Una curiosità da esibire, soprattutto nel Seicento, quando in concomitanza con il diffondersi pervasivo della cultura barocca, ci si compiaceva di tutto ciò che fosse in grado di alimentare il corto circuito dello stupore e della meraviglia», rileva Eleonora Ferraro nell’articolo Ventura e sventura dei nani nelle corti del Seicento.
Il nome di Nicola viene però trascritto nei documenti dell’epoca in modo impreciso (sorte accaduta a molti servitori stranieri), tanto da far credere all’esistenza di due soggetti diversi: l’assistente di camera Nicolás de Pertusato e il nano Nicolás Portosato. Dalle ultime ricerche sui manoscritti, è stato appurato che si tratti in realtà di un’unica persona.
Nel 1675 Carlo II (soprannominato Carlo lo Stregato), figlio di Filippo IV, lo promuove assistente di camera. Nicola Pertusato si spegne a Madrid il 17 giugno 1710. Come ricorda José Moreno Villa nel volume Pazzi, nani, neri e bambini di palazzo: persone di piacere che gli austriaci ebbero alla corte spagnola dal 1563 al 1700: «È morto all’età di 65 anni (secondo i miei calcoli) e senza eredi forzati, lasciando la sua proprietà a Doña Paula de Esquivias, “Giovane donna e più di 25 anni”, che concede potere giudiziario a favore di Don Jorge de Esquivias, sacerdote della Parrocchia di San Nicolás (vicino al Palazzo) che probabilmente sarebbe suo fratello».
Pertusato è anche il protagonista del romanzo di Eliacer Cansino, El misterio Velázquez, vincitore nel 1997 del Premio Lazarillo riservato alla letteratura per ragazzi. Nel libro viene rievocata la storia della sua vita, caratterizzata dalla coraggiosa difesa della propria dignità umana, e il suo rapporto, per certi versi enigmatico, con l’artista Diego Velázquez.
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