“Collezionare per credere” di Mara Ferrari
Anche papa Francesco ha voluto ripercorrere, con la lettera “Candor lucis aeternae”, le vicende del poeta fiorentino, nel settimo centenario della morte. Individuando la profonda sintonia che lega Dante a San Francesco d’Assisi, collocato nella rosa degli spiriti sapienti all’interno del poema. San Francesco era morto appena quarant’anni prima della nascita di Dante e il suo “andare fra la gente nei borghi”, predicando nelle case e uscendo dal chiostro lo si può ritrovare nella scelta di usare “la lingua di tutti” per un’opera di rilievo letterario come la dantesca commedia.
Un’altra notevole analogia fra i due è l’apertura alla bellezza e al mondo come specchio del Creatore: un deciso rimando al “Cantico delle creature” di San Francesco lo si trova nel Purgatorio (cap.XI) dantesco. Andiamo a scoprire qualche raccolta in chiave dantesca, partendo dalle statuine di Dante e Virgilio nel gioco del tris (un richiamo al tre, numero perfetto!); la sua guida, fisica e spirituale al tempo stesso, è pure un celebre motore di ricerca che guida i naviganti nella rete, il che ci dimostra quanto la Divina Commedia riesca a bussare alla quotidianità di tutti noi…
Ma cosa sappiamo davvero di Dante Alighieri? Le tracce lasciate dal poeta nei documenti del suo tempo scarseggiano e le notizie tramandate dai primi biografi pullulano di fioriture leggendarie, annoverando pochi ricordi autentici. In questo periodo, tuttavia, l’editore Carocci ha dato alle stampe una possibile biografia dantesca scritta in prima persona, il che rende il volume “Vita di Dante, una biografia possibile” un contributo assai originale.
Come la versione in dialetto piemontese in tre volumi della Commedia dantesca, che presenta una costruzione poetica mai più eguagliata e che definisce l’autentico fondamento dell’unità linguistica della cultura italiana. Il simbolo della nostra identità nazionale ha, tuttavia, anche conosciuto lunghe fasi d’incomprensione, fraintendimenti ideologici, dibattiti molto accesi… Settecento anni dopo la morte dell’autore fiorentino ci ritroviamo a fare i conti con la pandemia, ma pure con le monete da due euro raffiguranti il suo volto che sembra rispondere un sì al nostro “torneremo a riveder le stelle?”.
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