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Don Bosco e le nostre colline/2

“Mi ricordo…” a cura di Flavio Ambrosetti

(segue dal numero scorso) Nel paese vi era un sacerdote d’eccezione: don Domenico Pestarino, che radunava ragazze che volevano donare la vita a Dio nell’associazione “Le Figlie dell’Immacolata”. Main visse l’adolescenza dividendo il tempo tra gli impegni familiari, il lavoro nei vigneti, la cura dello spirito e i lavori di cucito.

Arrivò don Bosco e, conosciuto don Pestarino che lo aveva invitato a Mornese, il 7 ottobre 1864 incontrò il gruppo delle Figlie dell’Immacolata. Main avvertì dalle sue parole la risposta al desiderio interiore: consacrarsi a Dio per la salvezza delle giovani. Don Bosco fu colpito dallo zelo pastorale di don Pestarino, si instaurò una fiducia reciproca. Ho saputo da fonte autorevole che è in corso la causa di beatificazione del sacerdote di Mornese.

Altre volte don Bosco si recò a Mornese per preparare, con don Pestarino, l’inizio dell’avventura che si concretizzò il 5 agosto 1872: ben undici Figlie dell’Immacolata divennero, pronunciando i voti religiosi, “Figlie di Maria Ausilitrice”. Le “passeggiate” di Don Bosco sui colli Monferrini e poi a Mornese hanno prodotto la fondazione della famiglia Salesiana, diffusa poi in tutto il mondo. La forza e la vitalità del messaggio salesiano, divulgato da don Bosco, nascono e germogliano: l’impegno nella società in trasformazione produce frutti nell’alfabetizzazione, nella preparazione dei giovani ad un onesto lavoro professionale o all’istruzione nei collegi salesiani. La spiritualità salesiana è attiva e ottimista. Sempre sia le Figlie di Maria Ausiliatrice sia i salesiani di don Bosco mantengono lo spirito salesiano delle “passeggiate”.

Don Bosco è diventato santo della Chiesa Cattolica il 1° aprile 1934 per opera di Papa Pio XI, e Santa Maria Mazzarello canonizzata da Papa Pio XII nel 1951; il 13 maggio è la festa della santa di Mornese. Ricordo che, negli anni delle elementari, giungeva a casa mia il “Bollettino Salesiano”. Nella località “Colle don Bosco”, frazione di Castelnuovo, sorge un santuario costruito tra il 1961 e il 1966 nel luogo ove sorgeva la cascina “Bigliona Danevino”, la casa natale di san Giovanni Bosco, territorio dell’Arcidiocesi di Torino. In data 11 giugno 1961 fu posta la pietra fondativa dal cardinal Fossati di Torino. Il santuario, di 20 metri di altezza e dotato di un ampio piazzale di sosta per i pellegrini, fu eretto a basilica da papa Benedetto XVI.

La prima pietra fu benedetta a Mornese, presso la casa natale della santa Maria Mazzarello. Papa Pio XI, canonizzando Maria Mazzarello, disse: «Maria Mazzarello, nata da campagnuoli, cresce impegnata nei lavori della casa e dei campi. Le figlie di Maria Ausiliatrice, da Lei fondate, partono, in molte, per Uruguay, Patagonia, missionarie nel mondo». Le colline accomunano Cremolino,Castelnuovo don Bosco, Mornese: luoghi salesiani.

Grazie a: Luigi Torrielli di Cremolino (ricordo che eravamo pellegrini con la diocesi acquese a Roma, un bel ricordo comune l’udienza di Papa Giovanni Paolo II nell’aula Nervi), Padre Ghilardi, Passionista e custode di casa san Paolo Croce ad Ovada, le suore salesiane di Mornese e di Nizza Monferrato.

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