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San Bruno torna nella sua terra

Il reliquiario arriva a Solero

Al via dal 26 gennaio la settimana di celebrazioni a chiusura dell’Anno giubilare

Arriverà venerdì 26 gennaio alle ore 21 a Solero, dal Duomo di Segni dove abitualmente è custodito, il reliquiario di San Bruno che torna a Solero, suo paese natale, per essere venerato nel corso di una settimana di appuntamenti organizzati a chiusura dell’Anno giubilare per i 900 anni dalla morte. Sarà don Mario Bianchi, con il vicesindaco Andrea Toniato e una rappresentanza di solerini, ad andare in Lazio per prendere in consegna il busto contenente la reliquia, che partirà alla volta di Solero dopo le celebrazioni di chiusura in onore del santo, proprio nel Duomo di Segni.

«Si, stiamo arrivando alla settimana conclusiva e anche più emozionante di quello che per il paese, ma non solo, è stato un anno significativo, fatto di tanti momenti che hanno offerto l’opportunità di meglio conoscere e apprezzare questo santo che, partito proprio da Solero, ha lasciato testimonianze importanti ovunque sia vissuto, abbia scritto e operato». Così spiega don Mario Bianchi, parroco in San Perpetuo a Solero, che annuncia l’arrivo del reliquiario da Segni, diocesi di cui San Bruno fu vescovo, città che insieme a Colleferro, località presso la quale sorge la parrocchia di don Augusto Fagnani intitolata proprio al santo solerino, ha dedicato in questo anno così speciale diversi appuntamenti ai 900 anni dalla morte di San Bruno.

La celebrazione di venerdì sera darà ufficialmente il via a una settimana intensa, fatta di momenti di preghiera ma anche di eventi culturali; in programma già l’indomani, sabato 27 alle ore 18, una trasferta del reliquiario ad Asti in cattedrale con la celebrazione di una Messa cui farà seguito un percorso storico-artistico guidato da don Paolo Carrer, che racconterà la parte di vita astigiana di San Bruno, proprio dai luoghi dove il santo visse per un certo periodo e dove iniziò a scrivere.

Altro appuntamento particolarmente emozionante sarà la processione in programma a Solero, domenica 28 alle 11 dopo la Messa, quando il reliquiario verrà portato sino alla cappella sorta presso la casa natale del santo . «Sì» dice ancora don Mario «non a caso il titolo di questa settimana sarà “San Bruno torna nella sua terra”. La processione che faremo domenica 28, dopo la Messa, vuole essere un ulteriore momento di avvicinamento a San Bruno, una dimostrazione tangibile, un segno “fisico” di devozione. Un’immagine, un ritratto, la casa dove nacque, così come le visite fatte in altri luoghi dove Bruno operò, sono tutte occasioni che, tanto più in questo anno, ci hanno permesso di meglio comprendere e conoscere, sia spiritualmente, sia intellettualmente e affettivamente un personaggio così lontano nel tempo, eppure così attuale. Inoltre, è stato bello stare insieme nel nome di Bruno e condividere tanti momenti che ci hanno certamente arricchito. Come accadrà del resto anche questa settimana».

Sino a domenica 4 febbraio, infatti, si susseguiranno nella parrocchiale di Solero celebrazioni religiose (alle 21) accompagnate dal racconto della vita di San Bruno scritta dall’Anonimo Segnino, ma anche appuntamenti culturali, come per esempio la serata con la Corale di San Secondo, protagonista sabato 3 febbraio alle ore 21 di un concerto molto suggestivo (che prevede la Romanza n. 2 op. 50 per violino e orchestra di Beethoven e il ‘Vesperae solennes de Confessore KV339 per soli coro e orchestra di Mozart) al quale parteciperanno anche il Coro Officina Vocis e l’orchestra filarmonica Melos.

La settimana dedicata a San Bruno prevede anche la presentazione del libro di monsignor Marco Prastaro intitolato “Dio dove sei finito?” (giovedì 1° febbraio alle ore 21) e un monologo su Cristoforo Colombo di e con Massimo Brusasco (domenica 28 gennaio alle 17): entrambi gli appuntamenti sono previsti presso l’auditorium degli Angeli in piazza della Libertà.

Come già avvenuto in precedenti occasioni, anche per la riuscita di questa impegnativa settimana solerina sarà coinvolto un po’ tutto il paese: i giovani, il coro parrocchiale, le catechiste, i volontari delle associazioni locali. E da sottolineare c’è anche il sostegno all’iniziativa da parte non solo di enti e istituzioni locali (Diocesi e  Provincia di Alessandria, Comune di Solero, Regione Piemonte, Fondazione Cassa di Risparmio, Fondazione Grattarola) ma anche da fuori provincia (Diocesi e Comune di Asti, Diocesi di Segni-Velletri, Abbazia di Montecassino e parrocchia di San Bruno in Colleferro).

Le celebrazioni dell’Anno giubilare si concluderanno con la Messa, officiata dal vescovo di Alessandria monsignor Guido Gallese, di domenica 4 febbraio alle ore 16, nel corso della quale saranno impartite la benedizione papale e l’indulgenza plenaria.

Alla cerimonia di chiusura era stato invitato anche il vescovo emerito di Asti, monsignor Francesco Ravinale, che per impegni assunti in precedenza non potrà però essere presente. Monsignor Ravinale ha voluto mandare questo messaggio a don Mario: “Mi rammarico molto per questa assenza, consapevole della rilevanza di questa figura nella storia della Chiesa e dei nostri territori. Mi sono reso conto che queste celebrazioni, per la validità della loro impostazione, sono state un importante messaggio per le nostre popolazioni, vittime dell’impoverimento provocato da una progressiva secolarizzazione che certamente non contribuisce al progresso e al bene sociale. Alla bella comunità di Solero auguro che il ricordo di un personaggio così significativo possa suscitare la riconoscenza per il lungo tempo di civiltà cristiana di cui le nostre terre hanno goduto e il desiderio di prolungarlo ancora, per il bene della nostra società. Con tanta stima e la certezza di una grande efficacia di queste celebrazioni”.

Pieranna Bottino

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