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Prete e “rivoluzionario”

Alessandro Tonso, appartenente a un’antichissima famiglia nobile di parte ghibellina, nacque a Tortona il 25 marzo 1761. Alla morte della madre aggiunse al proprio il cognome Pernigotti.
Vestì l’abito talare, sebbene sia stato anche sposato con l’aristocratica Teresa Cavasanti, dalla quale non ebbe figli.
Aderì sin da subito alle idee della Rivoluzione francese, e nel 1798 fu posto a capo della municipalità di Tortona. Il 29 gennaio dell’anno successivo, nel corso della celebrazione della messa a
dimora dell’albero della libertà, tenne una orazione dai toni così fortemente antimonarchici che gli valse la nomina a commissario governativo per la provincia di Tortona. Due mesi più tardi, venne cooptato nell’amministrazione del dipartimento del Tanaro e si trasferì ad Alessandria.
A seguito dei successi militari dell’esercito russo-austriaco, guidato dal generale Suvorov, dovette restare per qualche tempo in esilio, ma subito dopo la battaglia di Marengo divenne uno dei trenta membri della consulta torinese a cui era stato demandato il ruolo di organo costituente. Qualche anno dopo venne nominato consigliere di prefettura del Dipartimento di Marengo, carica che conservò sino alla caduta di Napoleone.
Nel periodo della Restaurazione il re Vittorio Emanuele I di Savoia decise di conferirgli comunque la nomina a viceintendente di Alessandria.
Il Tonso-Pernigotti non accettò tale incarico preferendo ritornare ai suoi amati studi. La sua poliedricità gli consentiva infatti di spaziare attraverso diversi ambiti: numismatica, filosofia,
storia, agraria e altri ancora. In particolare, portò a termine ricerche geologiche molto approfondite a proposito della bassa valle padana.
Don Alessandro Tonso fu anche scrittore, e tra le sue opere ricordiamo: l’origine dei liguri, Notizie di Luca Valenziano (antico poeta tortonese) e Istruzione pratica di felicemente allevare i bigatti (bachi da seta). Inoltre, compose diverse poesie, quali un canto per monsignor Pejretti e un sonetto per la celebrazione del vescovato di Tortona di monsignor Carnevale.
Si spense il 16 maggio 1820 ad Alessandria e vi trovò sepoltura nella Chiesa delle Grazie.
La nostra città ricorda l’importante figura di Alessandro Tonso con una via che da corso Romita sfocia in via San Giovanni Bosco.

 

Mauro Remotti 

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