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Economia&Finanza – Flat tax: cos’è e a chi conviene

Nel contratto di governo che, probabilmente, darà vita al nuovo esecutivo uno dei punti fondamentali riguarda la Flat Tax, o tassa piatta. Ma che cos’è? Ideata nel 1956 dall’economista Milton Friedman, la Flat Tax è un’aliquota fissa, non progressiva, che si applica sul reddito individuale e sul reddito d’impresa. Nel contratto di governo non si parla di un’aliquota fissa, bensì di due (rispetto alle cinque attuali che vanno al 23 al 43%): la prima è stabilita al 15% per redditi fino ad 80 mila euro; la seconda, per i redditi che superano gli 80 mila euro, è fissata al 20%. Inoltre verrebbe cancellato l’attuale sistema di deduzioni e detrazioni per introdurne un altro che assicurerebbe una certa progressività al sistema. Secondo uno studio di Lef, Associazione per la legalità e l’equità fiscale, il beneficio fiscale derivante dall’introduzione della “tassa piatta” riguarderebbe solo 4 contribuenti su 10: 16,4 milioni di persone su un totale di 41. A essere escluso sarebbe chi dichiara meno di 20 mila euro, mentre un vantaggio tangibile inizierebbe a concretizzarsi dai 35 mila euro in su (4,9 milioni di contribuenti) per trasformarsi in un consistente risparmio per chi dichiara più di 100 mila euro (con un guadagno maggiore di 17 mila euro). Evidentemente, a trarne un importante beneficio saranno i più benestanti o le aziende che hanno utili elevati. Sembra che verrà confermata l’attuale no tax area (chi ha redditi bassi non paga tasse) e ci sarà una clausola di salvaguardia che stabilisce che in ogni caso per nessuno ci sarà un inasprimento delle imposte dovute; questo perché teoricamente la Flat Tax produce un aumento delle tasse per chi ha redditi più bassi e quindi non sarebbe giusto far pagare di più a chi ha meno. I problemi riguarderanno l’iter per la modifica del sistema attuale di deduzioni e detrazioni, l’attuazione della clausola di salvaguardia e soprattutto la spesa di denaro pubblico. Infatti, da studi effettuati, si evince come il costo della tassa piatta, derivante da una riduzione delle entrate fiscali, sarebbe intorno ai 50 miliardi di euro.

Davide Soro

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