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Giovanni e Daniele: Sacerdoti della Comunità

Sabato 2 giugno nella Cattedrale di Alessandria il Vescovo Guido ha ordinato don Giovanni Bagnus e padre Daniele Noè davanti a tutta la comunità diocesana. Vi proponiamo le loro storie e una galleria di immagini della celebrazione e dei festeggiamenti.

Don Giovanni Bagnus nasce l’11 ottobre del 1984 ad Alessandria. Dopo essersi diplomato al liceo Scientifico “Galilei”, consegue la laurea in Giurisprudenza a Pavia. La sua vocazione sboccia a 16 anni durante la Gmg a Roma, anche se decide di dedicarsi interamente al Signore all’età di 27. In questo periodo di transizione “il Signore si è fatto sempre sentire con segni, incontri e parole che adesso, rileggendole, mi riconducono a quello che sentivo”. E quindi, dopo un anno di discernimento con monsignor Carlo Grattarola, entra in seminario nel settembre 2012. Sabato 2 giugno viene ordinato sacerdote.

Chi ha suscitato la tua vocazione?
«All’inizio don Gianni Cossai, parroco di Castellazzo, esempio di vita religiosa irraggiungibile. Per la preghiera, anche grazie ai miei studi, mi aggancio al bell’esempio di San Giovanni Bosco».

Come l’ha presa la tua famiglia?
«All’inizio non ha compreso la mia scelta, vista come una rinuncia a una vita “normale”, completa. Ma con gli anni, vedendo anche il mio cammino, mi hanno accompagnato fino a sabato sera e mi accompagneranno ancora in questo mio percorso».

Non hai mai avuto dubbi o ripensamenti?
«Ripensamenti no, perché ho sempre cercato di guardare avanti. I dubbi ci sono sempre, come il non sentirmi all’altezza di questo compito. Ma se il Signore mi ha scelto, mi guiderà in questo percorso».

A chi ti affidi?
«Sicuramente mi affido al vescovo, perché credo che obbedienza sia sinonimo di affidamento. E poi mi affido al presbiterio, la mia nuova famiglia, e alla loro esperienza su come camminare su questa strada».

Com’è andata la tua prima Messa?
«È stata emozionante la presenza della mia famiglia, dei miei amici e del mio paese attorno all’altare. Abbiamo celebrato l’eucarestia nel suo senso profondo di ringraziamento».

Come ti hanno festeggiato?
«Mi hanno accolto nella parrocchia di San Carlo a Castellazzo, poi ho ricevuto il saluto dell’amministrazione comunale e ho celebrato l’eucarestia a Santa Maria. La giornata si è conclusa con la celebrazione per le vie del paese del Corpus Domini. Più di così non potevo chiedere!».

Cosa diresti a un giovane che ha qualche domanda sulla propria vocazione?
«Mai smettere di farsi domande. Se hai delle domande vuol dire che sei sulla strada giusta per trovare la felicità. Dietro a queste domande c’è sempre il Signore».

Come ti senti adesso?
«Adesso sono ancora in “viaggio di nozze”. Devo ancora realizzare che sono un sacerdote… sto vivendo a un metro e mezzo da terra. Spero di scendere, però sto molto bene!».

A.V.

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