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La parola ai politici

SPECIALE ELEZIONI 2019

La parola ai politici – Interviste a cura di Andrea Antonuccio

Daniele Poggio, Lega, neoeletto in Regione

Daniele Poggio, Lega, neoeletto in Regione

Si aspettava questi dati?
«No, non me li aspettavo. Confidavo in un bel risultato, ma non così eclatante. Io qui a Capriata ho preso più del 50%».

Cosa succederà in Italia?
«Certamente qualcosa dovrà cambiare. Il voto ha dato ancora più forza alle nostre proposte: flat tax, grandi opere, autonomia delle regioni. Ma il governo reggerà, non vedo altre vie».

E in Europa?
«Spero che con la pattuglia della Lega a Bruxelles si possa avere una voce più forte per favorire l’Italia nei confronti di francesi e tedeschi. Certamente è uscita rafforzata l’idea di difesa della sovranità nazionale, e molto probabilmente ci sarà una stretta sull’immigrazione. Nell’agricoltura siamo stati sempre penalizzati dalle leggi europee: difenderemo i nostri prodotti».

Cosa succederà in Regione, adesso?
«Porteremo avanti il discorso dell’autonomia del Piemonte, con referendum o con richiesta diretta del Consiglio regionale. E poi, Terzo valico e Tav. Questi i primi temi da affrontare, insieme con quello della sanità: dobbiamo potenziare gli ospedali di periferia».

Domenico Ravetti, Partito democratico, rieletto al Consiglio regionale

Domenico Ravetti, Partito democratico, rieletto al Consiglio regionale

Si aspettava questi dati?
«Ho fatto campagna elettorale in piazze, mercati e tra la gente, e ho percepito il “vento” nelle vele della Lega, anche se non in queste proporzioni. Il risultato del Pd è in linea con le aspettative, e ci permette di immaginare un percorso nuovo, di reale alternativa alla coalizione di governo».

Cosa succederà in Italia?
«È tutto nelle mani di Salvini, che in fondo è un “situazionista”: se vedrà la convenienza di fare una coalizione con il centrodestra, allora la farà. Altrimenti la scerà le cose come stanno».

E in Europa?
«Abbiamo bisogno di un’Europa più utile e giusta, con un sistema fiscale unico, che si occupi non solo di economia ma anche di welfare e tutela delle aziende italiane nel mondo. I sovranisti non potranno condizionare le politiche europee con la loro azione, ma la loro presenza indurrà gli altri a fare meglio, e a fare più in fretta».

Cosa farà in Regione?
«Auguro il meglio al nuovo presidente e alla nuova maggioranza. Il mio approccio sarà quello di offrire un contributo, legge dopo legge».

Tiziana Beghin, europarlamentare 5 Stelle, rieletta al Parlamento europeo

Tiziana Beghin, europarlamentare 5 Stelle, rieletta al Parlamento europeo

Si aspettava questo risultato, sia per le Regionali sia per le Europee?
«No. Certo, sapevamo che non sarebbe stato facile, ma ci aspettavamo un risultato migliore».

Cosa succederà in Italia, adesso?
«Mi auguro che non ci siano conseguenze strutturali. Se dovessero cambiare gli equilibri di governo sarebbe un problema, soprattutto perché la “volatilità” politica non aiuta il nostro Paese. La maturità politica, oggi, si dimostra sostanzialmente mettendo in primo piano gli interessi reali dell’Italia. L’instabilità è la nostra vera debolezza, in Europa: è così che ci vedono gli altri Paesi».

Adesso che cosa succederà in Europa?
«In Europa staremo a vedere. Gli equilibri sono particolari, bisognerà capire come si muoverà il fronte sovranista».

E in Regione?
«In Regione non abbiamo ottenuto un buon risultato. Purtroppo molto ha influito la “polarizzazione” dei temi di politica nazionale, si è parlato poco di Piemonte. E il “SiTav-NoTav” non credo abbia pesato più di tanto».

Luca Rossi, Forza Italia, candidato alle Regionali (non eletto)

Luca Rossi, Forza Italia, candidato alle Regionali (non eletto)

Si aspettava questi dati?
«Ci aspettavamo di più, ma siamo soddisfatti per la vittoria di Alberto Cirio. Speravamo di arrivare a quel 10% a livello piemontese (ad Alessandria lo abbiamo superato, miglior dato in regione) che avrebbe fatto “scattare” un altro seggio per la nostra provincia».

Cosa succederà in Italia?
«Secondo me a breve non succederà nulla, ma l’evoluzione dei prossimi mesi è difficilmente prevedibile. Ma credo che il governo andrà avanti almeno fino alla prossima primavera».

E in Europa?
«Io sono per un cambiamento. Anche il presidente Berlusconi lo ha detto: occorre modificare gli assetti attuali. Prevedo qualche modifica di scenario».

Cosa succederà in Regione, adesso?
«Qui il quadro è più definito, la legge elettorale indica chiaramente chi governerà. Cirio ha detto che uno dei suoi primi atti sarà portare a termine il percorso di autonomia regionale, già iniziato, con poca convinzione, dalla Giunta precedente. E poi c’è la questione Tav, che dovrebbe procedere senza indugio».

Antonio Armano, rieletto per la terza volta sindaco di Oviglio, candidato (non eletto) per FdI alle Regionali

Antonio Armano, rieletto per la terza volta sindaco di Oviglio, candidato (non eletto) per FdI alle Regionali

Si aspettava questo risultato per il suo partito?
«Era più che una speranza. Si capiva che la gente stava apprezzando le nostre posizioni. E poi, tra noi ci sono dei veri fuoriclasse: penso a Federico Riboldi, eletto sindaco a Casale, o a Enzo Amich, ex sindaco di Coniolo, che alle Regionali ha preso più di tremila voti».

Cosa succederà in Italia?
«Ci sarà un “tira e molla” tra la Lega e i 5 Stelle, poi la Lega arriverà a uno strappo. Le conviene riproporsi con una coalizione diversa, di centrodestra, che avrebbe il nostro gradimento».

In Europa?
«Difficile che cambi qualcosa, anche se il risultato italiano (e anche quello di Marine Le Pen in Francia, per esempio) potrebbe “spingere” gli altri Stati a riscoprire l’interesse nazionale, prima di quello europeo».

E in Regione?
«Mi spiace che solo un alessandrino vada a Torino. Speriamo che adesso la Regione si occupi un po’ meno del capoluogo e tenga presente che esistono anche le altre province, Alessandria compresa. Mi auguro sia così».

 

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