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A26: è ora di costruire nuove strade?

Dai paesi

Il maltempo ha messo in difficoltà la viabilità e adesso si cercano soluzioni

L’alluvione con due strade fuori uso a Capriata d’Orba ha mandato in tilt la viabilità, e l’incrocio Iride al confine con Predosa e Basaluzzo è l’unica via di transito per i mezzi diretti ai caselli autostradali di Ovada e Novi Ligure. La situazione fa riflettere sull’ipotesi quarantennale di un nuovo casello sulla A26, che di recente è tornata d’attualità per le criticità del traffico pesante. «Nel momento più nero dell’emergenza maltempo – dice il sindaco di Predosa Maura Pastorino (nella foto), mentre si trova lungo la provinciale dell’Iride per il sopralluogo all’erosione della banchina – anche i ponti dell’Orba a Predosa e Casal Cermelli erano chiusi, l’autostrada era l’unico collegamento. Il casello a Predosa avrebbe evitato di congestionare le uscite di Ovada, Alessandria sud, Novi Ligure oltre al centro abitato di Casal Cermelli».


Per l’amministrazione predosina, sul posto anche l’assessore Fausto Repetto e il consigliere Franco Maranzana, pure la viabilità richiede opere preventive. Dello stesso avviso il sindaco di Silvano d’Orba, Giuseppe Coco, che però il casello lo vorrebbe a Silvano. Da mesi propone la realizzazione di una nuova uscita sulla A26 al confine con Ovada in prossimità dell’attuale tracciato dell’autostrada: «L’uscita a nord di Ovada, risolverebbe il problema del traffico pesante in città ed assorbirebbe i camion delle aree produttive di Silvano e dei comuni del circondario». L’idea è di particolare attualità in vista di nuovi insediamenti, fra cui dal prossimo anno la Refuel in località Caraffa. «Il nuovo casello a Silvano è indispensabile per garantire la sicurezza e snellire la viabilità» sostiene l’amministrazione comunale.

Daniela Terragni

  

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