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Presentare uno stile di vita

Vita della diocesi

Sabato alle ore 21 in Cattedrale il mandato ai catechisti

Sabato 9 novembre alle ore 21 monsignor Guido Gallese, vescovo di Alessandria, durante la Celebrazione Eucaristica per la Festa di San Baudolino in Cattedrale rilascerà il mandato ai catechisti. Chiediamo a don Gian Paolo Orsini, cerimoniere vescovile, di spiegarci meglio di che cosa si tratta.

Don Gian Paolo, che cosa accadrà in questa celebrazione?
«Sabato sera il vescovo conferirà il mandato ai catechisti della nostra diocesi. È un appuntamento annuale che negli scorsi anni era preceduto nel pomeriggio da un incontro. Quest’anno invece l’incontro è stato sostituito da due eventi. Il primo si è tenuto lo scorso 27 ottobre con don Michele Roselli, direttore dell’ufficio catechistico regionale, mentre, il secondo si terrà domenica 24 novembre alle ore 16.30 nella sala Iris, al Collegio Santa Chiara, (in via Volturno 18 ad Alessandria, ndr) per un momento di ascolto e dialogo con il nostro vescovo».

Cosa vuol dire essere catechisti?
«Vuol dire dare un po’ del proprio tempo e della propria passione per guidare un gruppo di ragazzi a comprendere cosa voglia dire conoscere e seguire il Signore nell’ambito della propria comunità parrocchiale; direi un percorso in cui non conta tanto l’acquisizione di determinate nozioni, ma è fondamentale assaporare un certo stile di vita».

Da noi ogni parrocchia ha una sua modalità per il catechismo, oppure si segue una linea comune?
«La nostra diocesi è stata “pioniera” riguardo alla celebrazione della cresima e dell’eucarestia in un’unica funzione, come avviene sia per gli adulti che per i ragazzi che iniziano questo percorso dopo i 7 anni di età. Col tempo le cose sono cambiate. Come diocesi non siamo tutti sulla stessa linea: alcuni dividono ancora i momenti, ma siamo in attesa di un documento con orientamenti comuni. Ogni parrocchia ha le proprie modalità, anche in base al numero dei bambini che svolgono il cammino catechistico: pensiamo alle differenze numeriche tra una parrocchia di città e una di paese, per esempio. Ma, come dicevamo prima, più che la soluzione “magica” che uniforma tutti, è importante presentare uno stile di vita bello da seguire».

Alessandro Venticinque

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